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							Geti classici e geti con braccialetto (Aylmeri)
							
							
							Tranne che durante i voli e la muta in voliera, i 
							rapaci restano sempre legati ai blocchi, alle 
							pertiche, o agganciati al pugno del falconiere; 
							perciò portano ai tarsi due piccoli laccetti di 
							cuoio (geti) adatti a questo scopo. Per dar loro 
							meno fastidio possibile durante il volo, i geti 
							dovranno essere più corti, stretti e leggeri 
							possibile. La lunghezza, che per lo scopo precedente 
							dovrebbe essere la più corta possibile, è anche 
							determinata dalla loro principale utilità: mantenere 
							l'uccello fissato alla pertica comodamente e senza 
							rischi. Una lunghezza totale di 22 cm  permette 
							sufficiente leggerezza e sicurezza alla pertica. Il 
							sistema costituito da 
							Braccialetto-Geti-Girella-Lunga oppure da Geti 
							classici-girella-lunga serve fondamentalmente per 
							tenere legato un rapace al blocco o pertica o al 
							guanto. In particolare i geti classici o i geti con 
							braccialetto serviranno per poter maneggiare il 
							rapace sul pugno, senza pericolo che scappi. 
							Qualsiasi rapace da addestrare necessiterà dunque di 
							avere geti alle proprie zampe. Esistono due modelli 
							principali di geti: i geti classici, che sono quelli 
							classicamente utilizzati dai "vecchi" falconieri e i 
							geti con braccialetti che sono invece di 
							introduzione più moderna ed hanno quasi 
							completamente sostituito ormai i geti classici; i 
							braccialetti sono costituiti da una striscia di 
							cuoio che viene passata intorno alla zampa del 
							rapace ed è dotata di un foro al quale viene passato 
							il geto su ogni zampa; esistono i “veri 
							braccialetti” che sono fissi sulla zampa e i “falsi 
							braccialetti” che invece sono amovibili.  
							  
							  
							
							  
							
							
							  
							
							
							Fig. 3.1.a: Struttura e montaggio dei geti classici 
							
							   
							
							
							Fig. 3.1.b: Geti per attacco sui braccialetti (Aylmeris), 
							a sinistra un geto normale dotato di fessura per 
							l’aggancio con la lunga; a destra invece un geto da 
							volo o da caccia, privo di fessura così da 
							scongiurare il pericolo che il falco resti 
							impigliato da qualche parte. 
							
							
							  
							
							
							  
							
							   
							
							
							Fig. 3.1.c: Falso braccialetto o falso Aylmeri 
							
							
							  
							
							
							  
							
							   
							
							
							Fig. 3.1.d: Braccialetto classico (o Aylmeri 
							classico) 
							  
							
							
							  
							
							
							  
							
							
							   
							
							
							Fig. 3.0.1.e: Geti classici (a sinistra) e geti con 
							braccialetto (a destra). 
							
							
							  
							
							
							  
							
							
							
							Anticamente, quando i falchi erano sempre sul pugno 
							dell'uomo restavano sempre vicino al falconiere, la 
							"lunga" passava direttamente nelle fessure dei geti; 
							al giorno d'oggi, visto che i falchi passano la 
							maggior parte della giornata e tutta la notte da 
							soli, un tale sistema sarebbe impossibile, perché, 
							girando su se stessi, cosa che a loro piace 
							moltissimo, arrotolerebbero i geti fino a 
							trasformarli in due "salsicciotti" . Per evitare 
							questo rischio, si è introdotta nell'insieme la 
							"girella", un doppio anello rotante, del tipo di 
							quelle da pesca che riduce le torsioni. Le girelle 
							con moschettone o le girelle semplici sono 
							reperibili presso tutti i negozi di pesca: e le loro 
							dimensioni varieranno in funzione della mole del 
							rapace su cui montarle. A questo proposito vorrei 
							farvi notare una cosa: cercate sempre di scegliere 
							le girelle con moschettone in acciaio inox con 
							cuscinetto interno del tipo utilizzato per la pesca 
							dei Tonni. Queste girelle non hanno mai dimensioni 
							strabilianti ma hanno una resistenza all'usura 
							(essendo costruite per l'uso marino) ed un carico di 
							rottura elevatissimi, per cui non abbiate paura a 
							montare una di questa girella, sebbene vi sembri 
							piccola, su un Astore di 1 kg. Troppe volte ho visto 
							sul campo dei Falchi legati con delle girelle con 
							moschettone "da cani" nel vero senso della parola 
							(cioè quelle che si usano per legare i cani!) che 
							appesantiscono i falchi in maniera incredibile.
							 
							
							
							  
							
							
							
							La lunga infine è un cordino (sintetico o di cuoio) 
							di circa 60 cm di lunghezza che viene legato ad un 
							capo al moschettone dei geti e all’altro capo al 
							guanto o al blocco. La lunga serve per aumentare la 
							“manovrabilità” del falco quando lo si tiene legato 
							al guanto o al blocco. La lunghezza della lunga 
							varia dai 40 ai 60 cm mentre il suo spessore dipende 
							anche questa volta dalla mole del rapace su cui 
							verrà utilizzata, e vale lo stesso discorso delle 
							girelle: non abbiate paura di usare lunghe sottili 
							(per es il cordino da 3 mm) anche su falchi di 
							grossa dimensione, questo tipo di cordino è 
							estremamente resistente ed evitate di usare lunghe 
							troppo sovradimensionate. 
							
							  
							
							
							Fig. 3.3.a: La lunga classica 
							
							
							  
							
							
							  
							
							
							   
							
							
							Fig. 3.3.b: Costruzione della lunga classica 
							
							
							  
							
							
							  
							
							   
							
							
							Fig. 3.3.c: Come fissare la lunga classica alla 
							girella dei geti. 
							
							
							  
							
							
							  
							
							
							   
							
							
							Fig. 3.3.d:  Lunga moderna, con doppia girella e 
							moschettone alle estremità. 
							  
							
							
							  
							
							  
							
							
							Fig. 3.3.e: Come eseguire il “nodo del falconiere”. 
							
							
							  
							
							
							  
							
							
							  
							
							
							
							La filagna è un fondamentale strumento di 
							addestramento. Essa consentirà infatti di "testare" 
							la risposta al richiamo al pugno o sul logoro di un 
							rapace durante la fase finale dell'addestramento 
							all’aperto, prima di passare alla fase dei voli 
							liberi. La costruzione della filagna è molto 
							semplice, come si può facilmente intuire guardando 
							la foto. La girella con moschettone sarà del tipo da 
							pesca al tonno, di dimensioni non esagerate, anche 
							per evitare di appesantire troppo il sistema. Il 
							cordino può essere del sottile cordino per tendaggi 
							ma ho sperimentato con ottimi risultati anche il 
							Dacron, che è uno speciale filo intrecciato 
							utilizzato per la pesca dei tonni; questo filo pur 
							essendo estremamente sottile e leggero possiede un 
							carico di rottura ed una resistenza alla trazione 
							spaventosi, e ha anche il vantaggio di essere 
							estremamente leggero, dunque il rapace spesso non si 
							accorgerà per nulla di essere legato; l'unico 
							svantaggio nell'uso del Dacron è che tende ad 
							ingarbugliarsi molto facilmente, ma se si prendono 
							le dovute cautele si riuscirà ad evitare questo 
							inconveniente.  La lunghezza della filagna sarà di 
							circa 60-70 metri. 
							
							
							  
							
							  
							
							
							Fig. 3.4.a: Filagna moderna (Dacron e girella con 
							moschettone in acciaio). 
							
							
							  
							
							
							  
							
							
							  
							
							
							
							 Il campanello è necessario per l'individuazione ed 
							il ritrovamento del rapace a breve distanza “a 
							orecchio”, quando la radio diventa troppo imprecisa 
							(almeno i modelli più vecchi e meno tecnologici) o 
							quando si vola senza radio. Ma il campanello può 
							essere utile al falconiere anche in altri modi: 
							dall'intensità del suo suono si può risalire 
							all'altezza del falco, inoltre se un falco si 
							allontana sarà facilmente udibile anche dalle 
							eventuali persone in zona, che dunque potranno 
							segnalarci la sua presenza, ed infine se un 
							cacciatore sta per sparare al nostro falco, i 
							campanelli potrebbero farlo desistere indicandogli 
							che quello è un falco domestico e non selvatico... 
							Un buon campanello deve essere leggero ed avere un 
							suono molto forte. I migliori costruttori di 
							campanelli sono classicamente i Pakistani e gli 
							Indiani, ma ultimamente si sono specializzati anche 
							ottimi produttori in Europa ed USA. Mai usare 
							campanelli non specifici per falconeria, poichè si 
							avrebbero dei risultati sicuramente troppo scadenti. 
							La dimensione del campanello deve essere 
							proporzionale alla mole del rapace. Alcuni 
							falconieri preferiscono montare due campanelli uno 
							per ciascuna zampa. Esistono diversi tipi di 
							attacchi dei campanelli ai rapaci: attacco al collo, 
							a zampa e a coda. 
							
							
							  
							
							
							   
							
							
							 Fig. 3.5.a: Campanello sulle zampe di un Falco 
							pellegrino. 
							
							
							  
							
							
							  
							
							  
							
							
							 Fig. 3.5.b: Metodo “del plettro” per il montaggio 
							del campanello sulla coda. 
							
							
							  
							
							  
							
							  
							
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