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 La fitness dei rapaci

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Introduzione

Fitness è una complessa situazione, frutto dell'interazione di numerosi fattori fisiologici, che alla fine porta l'animale ad essere predisposto e capace di compiere un ben determinato lavoro muscolare senza raggiungere uno stato di affaticamento precoce.

La sensazione di fatica si ha quando il muscolo non può più continuare a lavorare a causa del fatto che il rifornimento di ossigeno e/o di glicogeno divengono fattori limitanti. Il muscolo che sta lavorando pesantemente cade in una situazione di debito di ossigeno e non può più continuare a lavorare aerobicamente, si ha allora un passaggio dal metabolismo aerobio a quello anaerobio ( proprio perché l'ossigeno scarseggia ). Il metabolismo anaerobio ha una efficienza di solo circa 1/12 rispetto alla respirazione aerobia e , come detto nelle pagine precedenti, provoca la formazione e l'accumulo di acido lattico, che se non può venire immediatamente rimosso attraverso il flusso sanguigno, provoca la sensazione di fatica e rallenta fino a fermare il lavoro di contrazione muscolare ( e, per es., lo Sparviere che sta inseguendo un tortora più in fitness di lui, come conseguenza, abbandonerà l'inseguimento per andarsi a posare, stremato, sul ramo di qualche albero). La sensazione di fatica può inoltre causare uno stato di disidratazione.

Quando invece il rapace non sta facendo un pesante lavoro muscolare, il sangue può fornire una sufficiente quantità di ossigeno ai muscoli permettendo così al rapace di lavorare aerobicamente, usando il glicogeno immagazzinato nei muscoli stessi come fonte di energia. Come abbiamo visto, una volta che il glicogeno di accumulo nei muscoli si esaurisce, ci vorranno da 1 a 3 giorni prima che si ristabilisca la normale scorta. Allora se il rapace da falconeria ha compiuto un duraturo e pesante lavoro muscolare, il falconiere dovrà concedergli 1 o 2 giorni di assoluto riposo, per far si che le riserve di glicogeno che l'animale ha completamente consumato, si ristabiliscano.

Per fare qualche esempio possiamo dire che un giocatore di calcio è in fitness se è in grado di correre su e giù per il campo per 1 ora e mezza, mentre un grasso avvocato non è in fitness, perché non riuscirebbe a percorrere neanche una sola volta di corsa tutta la lunghezza del campo di calcio. Spostando il paragone ai nostri rapaci possiamo dire che uno sparviere è in fitness se riesce a percorrere in volo di inseguimento attivo una distanza di almeno 500 mt, o che un gheppio è in fitness se riesce a stare in spirito santo per almeno 1 minuto.

Da quanto detto sopra si deduce ovviamente che all'interno di una categoria di animali si possono distinguere vari livelli di fitness perché c'è il calciatore che riesce a correre su e giù per il campo per 1 ora e mezza ma ad una velocità più elevata degli altri, oppure ci può essere uno sparviere che riesce a compiere un volo attivo di inseguimento per 1 Km e mezzo senza stancarsi e così via.

Ai fini pratici, a noi interessa intanto che il nostro rapace sia in fitness e poi, a limite ( ma solo per i rapaci da falconeria), che sia in super fitness. Dunque nella riabilitazione dei rapaci lo scopo fondamentale è ridare ( o dare ) al rapace una fitness normale, nella media; mentre nell'allenamento dei falchi da falconeria si può chiedere al falco di raggiungere prestazioni di fitness anche superiori alla media.

 

 

Fitness training

Lo scopo del fitness training è quello di incoraggiare di più i mitocondri a utilizzare meglio il glicogeno immagazzinato nei muscoli e di incrementare la capacità del sangue di apportare ossigeno e materiale nutritivo ai muscoli durante il lavoro aerobio per ritardare così l'entrata in funzione del metabolismo anaerobio e quindi lo sviluppo di acido lattico con conseguente stato di affaticamento.

Per ottenere ciò è necessario esercitare il falco e gli esercizi devono essere dello stesso tipo rispetto alla performance che si richiede a questo falco durante la caccia o il volo. Così un Astore o uno Sparviere richiederanno un tipo di esercizio che possa enfatizzare la potenza e la rapidità dello scatto e che migliori la loro resistenza e velocità in modo che essi possano inseguire una preda senza raggiungere prematuramente lo stato di fatica. Gli esercizi per i falchi da usarsi invece nella caccia ai Corvidi dovranno permettere loro di acquisire una certa resistenza così da poter rimanere in volo per 10 o più minuti. 

 

 

Effetti dell‘ allenamento sui muscoli 

 Importanza dell’allenamento alla resistenza massima. Uno dei principi fondamentali riguardo allo sviluppo dei muscoli durante l’allenamento atletico è che se essi non si contraggono sotto carico, la loro forza aumenta di poco anche se vengono fatti esercitare per ore senza interruzioni mentre, all’altro estremo, se si contraggono con il massimo o quasi della loro forza, anche se solo per poche volte al giorno, il loro vigore aumenta assai rapidamente. Esperimenti di "building" muscolare basati su questo principio hanno mostrato che con 6 contrazioni massimali o quasi, eseguite in 2 distinte serie 3 giorni alla settimana si ottiene un incremento pressoché ottimale della forza muscolare senza provocare un affaticamento cronico del muscoli. Si è visto che la forza muscolare aumenta di circa il 30% durante le prime 6-8 settimane per poi stabilizzarsi approssimativamente sul livello raggiunto. Questo incremento della forza si accompagna ad un aumento percentuale pressappoco uguale della massa muscolare, cioè a ipertrofia del muscolo.

Ipertrofia muscolare. Le dimensioni di base dei muscoli di un soggetto sono determinate principalmente da fattori ereditari e dal livello della secrezione di testosterone. L’allenamento può produrre un’ipertrofia dei muscoli, con aumento della massa muscolare anche del 30-60%. Questo aumento per la massima parte è dovuto a un maggior diametro delle fibre muscolari, ma si ritiene che si abbia anche un lieve incremento del numero di queste, per formazione di nuove fibre originate dalla scissione lungo il loro asse longitudinale di un piccolo numero di fibre muscolari fortemente ingrossate.

Le fibre muscolari ipertrofiche presentano al loro interno modificazioni, tra cui (1) aumento del numero di miofibrille, proporzionalmente al grado dell’ipertrofia; (2) aumento del contenuto di enzimi mitocondriali fino al 120%; (3) un maggior contenuto, anche del 60-80%, dei componenti del sistema metabolico dell’ATP; (4) aumento delle riserve di glicogeno, anche nella misura del 50%; (5) aumento del 75-100% dei grassi (trigligeridi) di riserva. Tutte queste modificazioni esaltano la capacità dei sistemi metabolici anaerobici ed aerobici. Risultano in particolare aumentati fino al 45% il consumo massimo di ossigeno e l’efficienza del sistema metabolico ossidativo.

 

Quanto esercizio?

Il falconiere o il riabilitatore deve essere capace di stabilire quanto esercizio il rapace deve fare prima di essere pronto e quali effetti sta avendo questo esercizio sull'animale. Riuscire ad ottenere ciò non è assolutamente facile Distinguiamo allora due principali gruppi di tecniche utili per cercare di valutare tali fattori:

1-      TECNICHE DI LABORATORIO

2-     TECNICHE DI CAMPO

 

La perdita della fitness

 

Per spiegare questo concetto penso che la cosa migliore sia servirsi di un esempio.

Consideriamo uno Sparviere ( Accipiter nisus ) selvatico, che, causa la sua indole estremamente nervosa e reattiva (a sua volta dovuta ad un sistema nervoso molto complesso, tipico di tutti gli Accipiter), si lancia in un estremo inseguimento di uno Storno comune ( Sturnus vulgaris ); ma l'eccessiva furia porta il povero sparviere a sbattere contro un ramo e a ferirsi all'ala. Trovato da una persona, viene portato ad un centro di recupero dove, dopo 1 mese di degenza, si ristabilirà perfettamente riacquistando l'uso dell'ala. Durante questo mese di permanenza al centro, il rapace avrà completamente perso la sua fitness, e i motivi sono:

1.     Mancanza di movimento con conseguente atrofia muscolare.

2.     Accumulo di grassi in eccesso (peso inutile che impaccia l'animale).

3.     Calo conseguente del PCV (per economia biologica).

4.     Calo del numero e dimensione delle fibre muscolari (per economia biologica)..

5.     Calo del numero di mitocondri nelle cellule muscolari (per economia biologica).

Tali fattori contribuiscono tutti a rendere l'animale incapace di volare al meglio (e tutti sappiamo quanto, per uno sparviere, sia importante il volo attivo nell'inseguimento).

La conclusione è che se questo sparviere prima di essere rilasciato non verrà esercitato al volo (cosa che si può ottenere solo attraverso i protocolli decritti nelle prossime pagine) la probabilità che esso ha di sopravvivere allo stato selvatico è minima.

 

 

Tecniche di campo per la valutazione della forma fisica del falco

 

Introduzione

 

Molto spesso i falconieri sono incapaci di dire se il proprio falco è in fitness o meno. Queste persone non riescono ad essere sensitivi e non percepiscono in quale condizione sia il loro animale. A ciò si aggiunge che a volte un falco nei primi giorni di addestramento, ha già perso molto peso ed il falconiere in mancanza di peso su cui lavorare non riesce a stabilire con precisione l'esatto peso di volo dell'animale.

In tutte queste condizioni è cruciale riuscire a determinare la condizione di fitness dell'animale osservando il suo comportamento e/o sottoponendolo a dei semplici tests.

 

Studio comportamentale (etologico)

Per valutare la condizione del nostro rapace dal punto di vista comportamentale distinguiamo quattro situazioni tipo che fungono da guida per tutto il range di circostanze in cui può trovarsi un rapace:

1) GRASSO ED IN FITNESS: Il rapace è molto potente e poderoso, ha un peso superiore a quello di volo. Quando vola resiste bene alla fatica e riacquista subito il respiro dopo il soprafiato. Sul campo può essere letargico, e non rispondere adeguatamente; può ignorare le eventuali prede o il logoro. Rifiuterà spesso di venire al pugno o quando ci sta sopra rifiuta di mangiare i bocconcini offerti e può dibattersi (bating). Nei rapaci da falconeria dunque questa situazione è negativa e deve essere evitata. Per i rapaci selvatici da rilasciare dopo il recupero e la riabilitazione invece la situazione di fitness-grasso può rientra nella normalità, anzi forse è la migliore, perché l'animale ha delle riserve di grasso che lo aiuteranno a superare i momenti difficili di freddo e fame che può attraversare durante le prime fasi di acclimatazione e di adattamento ( o riadattamento alla vita selvatica). Nel contempo questo animale ha una fitness sufficiente per inseguire e catturare con una certa percentuale di successo una eventuale preda, quando sorga in lui lo stimolo della fame e della caccia di conseguenza.

2) IN FITNESS COMPLETA: Un rapace in fitness avrà un volo potente e agile, non impacciato, resistendo notevolmente alla fatica ( ritardando cioè il metabolismo anaerobio). Un Astore in perfetta fitness per es. dovrebbe riuscire a catturare il fagiano in aria a primo colpo e dovrebbe raramente darsi per vinto nell'inseguimento insistente di una lepre o di un fagiano fino a quando esso è ancora in vista. A menochè non sia stato male addestrato un Accipiter ben in fitness verrà al pugno immediatamente senza scansarlo. Allo stesso modo si comporterà un Falco che verrà spontaneamente a logoro e farà diverse picchiate su di lui senza stancarsi e con insistenza. A casa il rapace in fitness dovrebbe stare posato sulla pertica o sul blocco con un piede alzato ed il piumaggio leggermente rigonfio, gli occhi entrambi ben aperti ed attenti. Esso spesso sbatterà le ali per esercizio e quando si trova in posizione di riposo le punte delle ali dovranno trovarsi sopra e non sotto la coda. In fine al momento dell'alimentazione esso dovrebbe saltare immediatamente sul cibo con impeto ed impazienza. Per i rapaci da rilasciare dopo la riabilitazione questa è una buona condizione anche se piuttosto sconsigliabile perché pericolosa e difficile da raggiungere.

3) BASSA CONDIZIONE: Il rapace non volerà in maniera potente come nei precedenti casi e può abbandonare l'inseguimento di una preda già ai primi 100 o 200 metri. I muscoli pettorali saranno notevolmente ridotti. Sul campo l'animale non risponderà molto bene, ma a differenza di prima non rifiuterà di inseguire il logoro o di venire al pugno. Potrebbero anche verificarsi casi di aggressività e nervosismo e spesso il rapace griderà (screaming) proteggerà il cibo (mantling) e aggredirà il falconiere o altre persone o animali nei paraggi. Può capitare che dopo i primi bocconi ingeriti di cibo, smetterà di mangiare ma proteggerà gelosamente il cibo, risultando riluttante a continuare a mangiare. Sulla pertica il piumaggio sarà gonfio e gli occhi avranno forma ovale e sebbene una zampa potrebbe essere tenuta alzata essa verrà immediatamente posato al minimo stimolo. Le ali verranno tenute sotto la coda e se l'uccello sul pugno si dibatte, lo farà in modo molto lento e debole. Per i rapaci da rilasciare tale condizione è assolutamente da evitare.

4) BASSISSIMA CONDIZIONE: E' questo il caso in cui il rapace è ad un passo dalla morte. Starà posato sulla pertica con entrambi i piedi ed il piumaggio sarà tenuto molto arruffato e gonfio, con gli occhi semichiusi o completamente chiusi. L'animale rifiuterà il cibo e sarà stranamente calmo e docile. In questi casi è necessario alimentarlo forzatamente con gli appositi protocolli. Esso sarà riluttante a volare o anche incapace a farlo. Le sue scorte di zuccheri nel sangue sono molto ridotte e se non si interviene subito, una volta finite porteranno l' animale prima all'incoordinazione e poi alla morte. E' raro che un rapace arrivi spontaneamente ad una simile bassissima condizione: di solito dietro questa situazione c'è una patologia principalmente di tipo parassitario.

 

Errori di valutazione

 

Sebbene un rapace possa trovarsi nelle migliori condizioni atletiche, ci possono essere dei fattori che provocano un mascheramento delle reali condizioni dell'animale; tali fattori è necessario che siano indagati e pesati.

1.     Parassiti. Se è presente qualche patologia parassitaria è ovvio che il rapace avrà difficoltà a dare il meglio. E' consigliabile tenere sotto stretto controllo veterinario il rapace ( analisi degli escrementi per es.)

2.     Stress fisico o mentale. E' il caso di rapaci nuovi appena arrivati dopo un lungo viaggio o che si trovano ad affrontare condizioni nuove ed a riacclimatarsi ad un nuovo ambiente.

3.     Esigenze biologiche. L'istinto migratorio o riproduttivo possono deviare il rapace dal performare al meglio.

4.     Malimprinting. Si intende con questo termine il manifestarsi di comportamenti imprintati e non desiderati ( per es. il mantling, lo screaming o l'aggressività).

 

 

Tecniche di laboratorio per la valutazione della fitness

 

Introduzione

Le tecniche di laboratorio lavorano su quei fattori che, come precedentemente descritto, sono essi stessi causa o conseguenza della mancanza di fitness o viceversa. Per es. abbiamo visto che una conseguenza della mancanza di fitness è la fatica che si origina dall'accumulo di acido lattico nei muscoli: allora un buon test è quello di misurare con tecniche di laboratorio la concentrazione di tale sostanza nel sangue prelevato dall'animale subito dopo che esso ha compiuto un protocollo di esercizio standard. Altro test è quello di misurare la frequenza cardiaca dopo un esercizio, e così via.

Vediamo alcuni tipi di tests: 

 

 

Test del lattato

In un esperimento condotto al Raptor Center del Minnesota è stata misurata la concentrazione di acido lattico ( lattato) nel sangue per 10 minuti subito dopo un esercizio standard (un indoor flight di 10 volte per un percorso di 25 mt) in poiane codarossa riabilitate e poiane (lagopus), allo scopo di determinare se la concentrazione di ac. lattico nel sangue può essere un buon indicatore della condizione fisica dell'animale e se la concentrazione di ac. lattico nel sangue e la rata respiratoria sono correlate.

Dopo l'esperimento si è ottenuta una conferma di ciò che già si sapeva.

 

Come si vede dal grafico 1 le poiane codarossa in fitness ( addestrate per la falconeria) nei minuti dopo l'esercizio mostrano livelli di acido lattico ematico molto più bassi ( e quindi meno affaticamento) rispetto alle codarossa non in fitness che hanno picchi più alti. 

Il raggiungimento di una adeguata fitness ( o condizione atletica) dipende strettamente dalla quantità di allenamento e dunque dal numero di giorni di addestramento al volo, come mostrato dal grafico 2, in cui si vede come la concentrazione sanguigna di acido lattico ( e quindi la fatica) dopo un esercizio standard decrementa con il passare dei giorni di allenamento; cioè nei primi giorni la poiana codarossa si affaticava notevolmente dopo l'esercizio al volo, ma con il passare del tempo l'affaticamento si riduceva sempre di più.

 

La curva della variazione della concentrazione di ac.lattico nel sangue nei minuti dopo il compimento di un lavoro muscolare è nei rapaci molto simile a quella standard per i Mammiferi: si ha un picco iniziale seguito da un lento decremento della concentrazione fino al livello basale cioè quello dei muscoli a riposo.

L'accumulo dei ac.lattico dopo un esercizio muscolare è un ottimo indicatore del grado di fitness dell'animale in quanto esso riflette la dipendenza del muscolo dalla via anaerobica piuttosto che da quella aerobica, e quindi la capacità di ossigenazione del muscolo stesso.

L'esercizio di resistenza ( esercizio aerobico) richiede una più lenta utilizzazione delle riserve di glicogeno e dei muscoli stessi, con conseguente minore produzione di acido lattico nel sangue.

All'opposto abbiamo gli esercizi di sprint nei quali all'elevata richiesta di ATP da parte dei muscoli impegnati deve corrispondere un adeguato metabolismo anaerobico. Inoltre questo tipo di esercizio consuma anche le riserve di mioglobina e di fosfocreatina accumulate nel muscolo. Durante questo tipo di esercizio, con il passare dei giorni incrementa la quantità di sangue che arriva ai muscoli e ciò grazie ad un maggiore sviluppo dei capillari sanguigni e ad un maggiore output cardiaco; tutto ciò fornisce una migliore ossigenazione ai muscoli con la conseguenza che la via aerobia può così mantenersi per più tempo prima di ricorrere alla via anaerobia e dunque l'animale si affatica di meno e resiste di più.

Invece si è visto che la rata respiratoria non è un buon metodo per valutare la fitness dei rapaci in fase di allenamento al volo, visto che essa non dipende esclusivamente dal leaver muscolare ma anche dalle funzioni termoregolatorie degli animali. 

  

Protocollo

L'uso della determinazione della concentrazione dell'acido lattico ematico è dunque un ottimo strumento diagnostico per valutare la fitness di un rapace sia esso da falconeria o in fase di riabilitazione. La tecnica è molto semplice, infatti esistono degli appositi kit per effettuare questo test. Dopo avere estratto un campione di sangue di 0,1-0,2 ml attraverso un capillare, esso viene mescolato con un volume doppio (0,2-0,4 ml) di acido perclorico all'8% ghiacciato, allo scopo di far precipitare le proteine plasmatiche. Il campione viene quindi mantenuto in ghiaccio per 10 minuti e successivamente centrifugato per 10 minuti a 2.500 rpm . Il supernatante che si ottiene viene pipettato in una provetta e dopo essere stato mescolato con il tampone, il NAD,e l'enzima LDH, ( che sono i componenti del kit), viene messo ad incubare a 37 gradi centigradi per mezz'ora. L'ultima fase del test è misurare l'assorbanza in uno spettrofotometro, dopo aver versato la miscela nell'apposita cuvetta, alla lunghezza d'onda di 340 lambda (UV). Il valore letto nello spettrofotometro moltiplicato per 65,1 ci da la concentrazione dell'acido lattico. Ovviamente per valutare i risultati ottenuti bisogna avere un database di confronto. Ma visto che database del genere sono impossibili da trovare, la cosa migliore da fare è confrontare i valori ottenuti con quelli di animali già ben allenati per es quelli da falconeria.

Per quanto riguarda i rapaci da riabilitare si è visto che quelli che avevano avuto una permanenza di 1-2 mesi richiedono circa 3 settimane di condizionamento al volo, ma i rapaci rimasti in cura per più tempo richiedono 6 o più settimane di allenamento prima di potere essere rilasciati. 

 

 

Test dell'ematocrito

L'ematocrito è definito come il volume compresso (PCV: Packed Cell Volume) degli eritrociti del sangue, espresso come percentuale del volume totale del sangue.

Si è visto che l'ematocrito è influenzato da numerosi fattori, dunque questo test, sebbene più semplice del precedente, è anche meno preciso. La fitness di solito è associata ad alti valori di ematocrito visto che alti valori significano un alto numero di globuli rossi nel sangue e visto che la funzione dei globuli rossi è trasportare ossigeno agli organi e quindi anche ai muscoli, significa anche un minore affaticamento visto che il muscolo non entra subito in debito di ossigeno e non è dunque costretto a ricorrere al metabolismo anaerobio che ha come conseguenza lo sviluppo ed accumulo di acido lattico con coseguente affaticamento.

Una volta misurato il valore dell'ematocrito del sangue ( prelevato dal rapace di cui si vuole valutare la fitness) si ottiene un risultato che può essere espresso in percentuale: per es un valore di ematocrito del 50 % significa che il volume dei globuli rossi è pari al volume di tutte le altre componenti del sangue messe assieme.

Per trarre delle informazioni dai valori misurati di ematocrito bisogna avere dei valori di riferimento; si guardi il database ematologico in queste pagine.

Per approfondire ulteriormente l'argomento si può anche visitare il seguente URL : http://people.clemson.edu/~gbrrnkt/bld/hct.htm

 

 Per affrontare questa parte, mi baserò, fondamentalmente sulle informazioni tratte dal libro del Dott. Nick Fox in "Understanding the birds of prey". Esistono sei metodi principali per allenare un rapace e tenerlo in fitness:  

 

1.     RICHIAMO SUL PUGNO.

Consiste nel chiamare al pugno il rapace posato su una pertica o su un albero. E' un buon metodo per gestire la fitness dei Buteo e degli Accipiter. Come il richiamo a lunga distanza sul logoro, permette un buon allenamento a livello dei muscoli a contrazione lenta mentre non ha nessun effetto su quelli a contrazione rapida. Unica nota negativa di questa tecnica è la quantità di tempo che essa richiede. Un lato positivo è che questa tecnica permette l'instaurarsi ed il rafforzarsi dell'affiatamento tra il rapace ed il falconiere.

 

 

2.     RICHIAMO SUL LOGORO DA LUNGA DISTANZA.

Per lunga distanza si intendono 500-1000 mt in linea retta. La velocità raggiunta dal falco in questo esercizio non sarà quella massima. Questo esercizio ha anche uno scopo educativo in quanto insegna al falco a venire al logoro dalla lunga distanza. Come la tecnica precedente anche questa lavora bene sulle fibre muscolari a lenta contrazione.

 

3.     INSEGUIMENTO SU LOGORO MECCANICO.

Questo sistema consiste nell'usare una strategia o un meccanismo per far viaggiare il logoro in linea retta ad una certa velocità. Il sistema migliore è, al momento, quello di usare un'auto. Ovviamente sono necessarie due persone, una alla guida e l'altra che gestisce il logoro, che viene appeso ad una lunga canna da pesca. Alla partenza il filo a cui il logoro è legato sarà molto lungo, ma, man mano che la macchina prende velocità verrà accorciato. A questo punto il veicolo può procedere ad una velocità costante ed il falco, costretto ad inseguire il logoro ad una certa velocità, dovrà usare le sue fibre muscolare a rapida contrazione. Misurando la distanza percorsa, il tempo e la velocità, è possibile avere un database per seguire i miglioramenti del falco e per avere dei dati di riferimento quando si usano altri rapaci.

 

4.     JUMPING.

E' questa una tecnica molto comoda da usare quando le tecniche all'aperto non possono essere praticate ( di sera, o quando c'è maltempo). Si deve disporre di un locale chiuso e ben sicuro ( all'interno del quale cioè non ci siano pericoli per il falco quali oggetti appuntiti, finestre di vetro ecc.). La tecnica di base consiste nel chiamare il rapace sul pugno dalla breve distanza ( una pertica a 3-5 mt ), magari offrendogli un bocconcino. Per i Falchi è una tecnica molto buona, e un Pellegrino potrà arrivare fino anche ad un centinaio di salti sul pugno. Gli Accipiter compiranno questo esercizio quasi senza aprire le ali e arriveranno anche fino a 200 o più salti. I Buteo invece rifiuteranno questo tipo di esercizio e devono essere convinti ad eseguirlo, almeno all'inizio, con dei bocconcini offerti ad ogni salto sul pugno. Alla fine del protocollo il rapace avrà acquisito una buona fitness e sommando tutti i bocconcini avrà raggiunto il gozzo pieno. Questa tecnica è stata anche meccanizzata con un posatoio che si muove ritmicamente su e giù: i vantaggi sono il risparmio di tempo e il non condizionare troppo il rapace sulla figura umana. Come dato di riferimento per esempio si può dire che un Astore non è in fitness se non riesce a compiere almeno 80-90 salti.

 

5.     ESERCIZI SUL LOGORO.

Questo sistema è ormai classicamente usato da tutti e non necessita di ulteriori spiegazioni. Possiamo aggiungere che aiuta a formare e rafforzare il legame del rapace sul logoro.

 

6.     CACCIA ATTIVA SULLE PREDE.

Non bisogna usare questa tecnica se prima il falco non ha già raggiuto un certo livello di fitness. Fox afferma che se un Accipiter non viene portato a caccia almeno tre volte alla settimana esso non raggiungerà una condizione di fitness totale e necessiterà perciò di esercizi aggiuntivi. Per un Astore per esempio un buon volo è di almeno 100 metri ma l' inseguimento di un fagiano per 200-300 metri forzerà l'Astore a usare l'anaerobiosi con conseguente produzione di acido lattico, cosa che migliorerà gradualmente la sua fitness. Gli Accipiter volati solo nei fine settimana avranno bisogno di sessioni di circa un centinaio di salti sul pugno negli altri due giorni in cui dovrebbe essere volato ogni settimana per mantenere una buona fitness. I Buteo non hanno invece l'esplosivo sprint anaerobiotico degli Accipiter e dunque per loro un continuo esercizio è strettamente necessario ( e ciò vale anche per gli Harris ).

 

 Prima che un rapace venga fatto volare completamente libero, o per scopi di falconeria o per scopi di riabilitazione, esso deve  essere in perfetta fitness. Sicuramente il rapace non sarà in fitness quando:

a)     E’ il suo primo volo libero

b)     Si trova ad un peso estremamente basso

c)     Non è stato allenato per niente

Quanto sopravvieverà se lo perdiamo?

Bisognerebbe fare molta attenzione a quei rapaci ai quali non è stato ancora insegnato a procacciarsi il cibo da soli. Il rapace può dominare bene il vento ma le sue ali non è detto che siano perfette. Un rapace riabilitato in seguito ad un trauma può ancora non essere capace di volare adeguatamente per cui è consigliabile controllare accuratamente che esso sia in perfetta fitness prima di restituirlo alla libertà. Per accertarsi di ciò ci sono varie tecniche descritte nella pagina sulle tecniche di campo. Comunque, in generale, se la liberazione di un Buteo o di un qualsiasi rapace che abbia tecniche di caccia generiche  senza corretto allenamento potrebbe ancora essere accettabile, il rilascio in tali condizioni di rapaci dei generi Falco e Accipiter deve assolutamente essere vietato. Essi devono essere in fitness al 100%, senza compromessi.

 

 

Protocolli di esercizio per la  riabilitazione di rapaci feriti in natura

 

Introduzione

Il principale obiettivo della riabilitazione è quello di riportare un animale ad una condizione di salute e di fitness normale, cioè tale da renderlo capace di riprendere le sue normali attività nella vita in natura.

Obiettivo secondario ma non meno importante è quello di rendere l'animale capace di reinserirsi con successo all'interno della popolazione selvatica e riguadagnare quella nicchia ecologica che aveva perso e che, per le inesorabili leggi della natura , è stata subito occupata da qualcun altro.

Inoltre bisogna anche considerare il fatto che l'animale deve essere rilasciato nel luogo giusto al momento giusto, per garantirgli una qualche speranza di sopravvivere.

La fitness di un animale è definita come la capacità di compiere un determinato lavoro muscolare senza arrivare subito alla condizione di fatica. La sensazione di fatica è dovuta alla produzione e al conseguente aumento della concentrazione ematica di acido lattico. Tale sostanza viene sintetizzata come prodotto secondario della reazione metabolica fermentativa (anaerobica) che si attua quando nella cellula muscolare viene a mancare l'ossigeno necessario allo sviluppo normale di energia. Da un punto di vista biochimico allora una animale in perfetta fitness si riconosce misurando la concentrazione di acido lattico nel sangue dopo alcuni minuti di esercizio fisico. Altro metodo è quello di valutare la concentrazione di globuli rossi del sangue ( PCV: Packed Cell Volume, o tasso di ematocrito) che, come si capisce, è importante in quanto il ruolo di tali cellule è quello di trasportare ossigeno alle cellule che ne hanno bisogno ( cellule muscolari per es.): allora maggiore è il valore del PCV e maggiore è la fitness dell'animale. 

Tutti gli animali selvatici, ovviamente e obbligatoriamente devono mantenersi in perfetta condizione atletica, per avere un minimo successo per la sopravvivenza. Immaginate uno sparviere che dopo 10 mt di inseguimento si stanca e si ferma stremato su un ramo?

Quando un animale qualsiasi, per es. un rapace, finisce per un qualche motivo, in un centro di recupero, perderà la sua fitness nel giro di anche una sola settimana. Infatti la permanenza in un box di cura nell'impossibilità di muoversi a cui si aggiunge l'accumulo di grassi che facendo aumentare il peso, impacceranno l'animale, e contribuiranno ad abbassare la condizione atletica. In tali condizioni, anche se l'animale viene tenuto in una voliera di riabilitazione ( a tunnel ) per qualche settimana, non riuscirà né a perdere il peso supplementare accumulato né a recuperare l'atelticità che gli è necessaria per poter sopravvivere allo stato selvatico, e ciò è fortemente dimostrato dalla esperienza dei falconieri.

Bisogna dire che comunque è importante che l'animale prima di essere rilasciato venga tenuto per qualche settimana in una voliera e questo vale anche per animali che non hanno subito traumi alle ali o alle zampe per es.per quelli che sono finiti al centro a causa di patologie varie.

Allora, riassumendo, una volta curato, l'animale da rilasciare deve essere tenuto in una voliera che gli permetta un certo movimento e una acclimatazione all'ambiente esterno, deve essere allenato, e gli si deve fare perder il peso in grassi (inutile) accumulato durante il periodo di cura; inoltre si deve rivalutare la sua condizione fisica e atletica prima di rilasciarlo, ci si deve cioè accertare che abbia raggiunto la necessaria ( e normale ) resistenza alla fatica, e che sia fisicamente apposto (controllare il volo, lo stato generale del sensorio, il funzionamento ottimale di ali e zampe ecc.). Per fare ciò ci sono delle apposite tecniche ma in questo scritto mi soffermerò solo ad illustrare le tecniche DI BASE per allenare un uccello da preda. Ricordo inoltre che questo discorso vale solo per i rapaci adulti, visto che con i giovani la situazione si complica perché entra in gioco anche l'apprendimento delle tecniche di caccia…

  

Tecniche di allenamento

La quantità di tempo necessaria prima che un rapace raggiunga il necessario stato atletico di fitness dipende dal tempo di cura che esso ha richiesto e che a sua volta dipende dall'entità del problema che lo ha portato al centro di recupero.

La voliera al cui interno verrà alloggiato l'animale può anche non essere a tunnel, è sufficiente che sia abbastanza grande per es. 3 x 3 mt. Inizialmente l'animale si muoverà poco al suo interno ma dopo inizierà a muoversi di più, spontaneamente. Tali movimenti e voli da una pertica ad un'altra indicheranno che il rapace è pronto per lo stadio di esercizio. 

I metodi di esercitazione si classificano come segue:

 

1)INDOOR CONDITIONING: esercizi in un locale chiuso ("fixed course")

2)OUTDOOR FLYING : esercizi in ambiente esterno con l'animale legato alla filagna

3)FALCONRY TRAINING: uso delle tecniche tradizionali della falconeria.

 

I tre metodi si distinguono per vari motivi. I principali sono i seguenti: il fixed course verrà usato con tutti i rapaci di piccole e medie dimensioni, quindi escludendo le aquile e gli avvoltoi; il volo con la filagna (cordicella che è legata al rapace) sarà usato con, appunto, i rapaci più grossi, mentre le tecniche classiche di falconeria saranno usate obbligatoriamente con le specie del genere Falco ( escluso, forse, il gheppio e qualcun altro).

Inoltre si può usare la tecnica con la filagna nel caso il centro non disponga di un locale chiuso di adeguate dimensioni ( a tunnel ).

 

1)"Fixed course, indoor flying":

In questa tecnica si farà volare l'animale libero all'interno di un locale di adatte dimensioni. Sarà molto adatta una forma allungata ( a tunnel: 10-20mt di lunghezza per 3-5 di larghezza) che permetterà una adeguata distanza di volo.

Una volta introdotto l'animale nel locale bisognerà costringerlo a volare da una estremità ad un'altra.

Si noterà che inizialmente molti animali non riusciranno a volare per tutta la lunghezza del corridoio a causa della debolezza muscolare accumulata. Ma sono sufficienti 2 o 3 esercizi per far familiarizzare l'animale con questo esercizio.

Durante i voli devono essere valutati i seguenti fattori:

a)Simmetria e perfezione dei battiti d'ala.

b)Posizione delle zampe: se per es. esse sono tenute sotto la coda o se sono parzialmente tenute estese e spostate su un lato per tentare di compensare un'ala più debole dallo spostamento del peso corporeo.

c) Altezza di volo e velocità.

d) Capacità di controllare l'atterraggio.( Un buon atterraggio consiste di una leggera planata e un leggero e delicato tocco a terra con entrambe le ali e le zampe posate simultaneamente.)

Per ottenere queste valutazioni si femmina spesso uso di una videocamera, che permette di analizzare in maniera migliore le immagini

 

2) "Outdoor fliyng":

In questo tipo di esercizio si userà una filagna ciè un sottile cordoncino ( proporzionato alle dimensioni dell'animale) legato alle zampe. La tecnica per legare tale cordino è quella classica della falconeria dei geti e della lunga. Si veda la figura per capire come si monta il geto di cuoio.

Questa tecnica può essere usata con qualsiasi specie, purchè si disponga di un'area all'aperto di adatte dimensioni e priva di appigli. Il cordino dall'altro capo non deve assolutamente essere legato ad un oggetto fisso ma ad un pezzo di legnetto per es.

Una persona tiene l'uccello mentre l'altra tiene il legno e il cordino, l'uccello viene delicatamente sospinto al volo e lo si lascia libero di volare per tutta la lunghezza del cordino. La persona può anche correre con l'uccello.

Due importanti considerazioni sono: in primo luogo non fare volare troppo l'animale soprattutto nelle giornate troppo calde vista che questa tecnica è molto faticosa, e in secondo luogo trattare con massima delicatezza i rapaci "long legged" che cioè hanno caviglie troppo sottili per es gli sparvieri.

I fattori da valutare durante il volo sono gli stessi della tecnica descritta in precedenza.

 

3)"Falconry training":

La descrizione particolareggiata di questa tecnica è piuttosto complessa; conviene fare allora riferimento ad un apposito testo. In breve la tecnica consiste nel condizionare l'animale in modo tale che possa esser fatto volare libero senza che però fugga. L'animale una volta rilasciato dimenticherà tutto, dunque non c'è pericolo di condizionare irreversibilmente l'animale. Durante la fase di allenamento dell'animale così condizionato si userà un logoro cioè un'esca finta che si farà inseguire all'animale.

In generale per tutte le tre tecniche appena descritte si useranno vari protocolli di esercizio. Il più comune e più generale protocollo è quello descritto qui di seguito.

 

  

Protocollo di esercizio aerobico

Il seguente protocollo è stato sviluppato facendo volare i rapaci e misurando poi il profilo della presenza e scomparsa di acido lattico nel sangue, poi i valori ottenuti sono stati confrontati con quelli di rapaci selvatici o ben addestrati per la falconeria. Si è visto che un rapace appena curato in meno di 3 settimane può recuperare completamente la sua fitness. Si è anche visto che una sola settimana di inattività può causare una significativa perdita di forma atletica.

Istruzioni:

Fase 1: Early training (prima fase di allenamento)

Distanza di volo: 15-30 mt

Ripetizioni: da 3 a 5 volte con 1 minuto di intervallo per una distanza totale di 75-90 mt. Se l'uccello supera questa fase si può passare alla sconda fase.

Frequenza: 2 o 3 volte alla settimana

 

Fase 2: Mid training (fase mediana di allenamento)

Distanza di volo: 45-60 mt

Ripetizioni: Da 5 a 7 volte con 1 minuto di intervallo per una distanza totale di circa 300-350 mt.

Frequenza: Ogni giorno.

 

Fase 3: Final (fase finale di allenamento)

Distanza di volo: 60-80 mt

Ripetizioni: Come nella seconda fase.

Frequenza: Giornaliera

 

Una volta superati questi esercizi l'animale deve essere liberato immediatamente.

 

 

 

Testi e foto © by Hyerax (hyerax@gmail.com) e www.falconeria.info

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