|  | 
							  
							 
							  
							
							  
								
									
										| Anas platyrhynchos |  
										| Classificazione | 
										
										Uccelli, Anseriformi, Anatidi |  
										| Biometria | 
										
										F 700-1000 g; M 1000-1500 g |  
										| Descrizione | 
										
										Spiccato dimorfismo sessuale, il maschio 
										ha testa e collo di colore verde 
										metallico con collare bianco; la coda è 
										bianca e arricciata, zampe rosse. La 
										femmina ha invece una colorazione molto 
										meno appariscente e più mimetica, 
										marrone chiara striata |  
										| Habitat | 
										
										È un uccello prevalentemente acquatico, 
										frequenta gli specchi di acqua dolce di 
										ogni tipo, laghi, stagni, fiumi, piccoli 
										canali. |  
										| Distribuzione in Italia | 
										
										Tutta Italia |  
										| Fenologia | 
										
										Specie migratoria; in Italia è comune 
										anche come stazionaria; effettua un 
										doppio passo in Settembre-Novembre e 
										Marzo-Aprile. |  
										| Alimentazione | 
										
										Vegetariano, si ciba di piante 
										acquatiche, alghe, semi e granaglie, in 
										piccola parte anche di insetti, 
										molluschi, crostacei, vermi, girini e 
										avannotti per la componente proteica. |  
										| Abitudini generali | 
										
										È una specie gregaria a esclusione del 
										periodo riproduttivo; ha un volo veloce 
										e cammina agilmente anche a terra. È una 
										specie monogama e le coppie si formano 
										in autunno. La femmina depone da 8 a 12 
										uova in un nido ben nascosto a terra in 
										prossimità dell’acqua. Durante il 
										periodo della cova il maschio sta nei 
										pressi del nido sorvegliando il 
										territorio limitrofo. I pulcini sono 
										precoci. Normalmente effettua una sola 
										covata annua. |  
										| Rapaci utilizzabili | 
										
										Falco pellegrino, Lanario, Sacro e 
										ibridi per la caccia d’alto volo. Astòre 
										per la caccia di basso volo. |  
										| Tracce e segni di presenza | 
										
										  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | 
										
										La caccia al Germano reale non necessita 
										del cane, ma il suo utilizzo può 
										comunque essere utile per fare involare 
										le prede. La ricerca viene effettuata 
										dal falconiere, conoscendo il 
										territorio, esplorando a debita distanza 
										gli specchi d’acqua e i canali dove è 
										probabile si trovino i germani, prima di 
										avvicinarsi cautamente per farli 
										involare nel momento in cui il rapace è 
										pronto per l’attacco.  |  
							
							  
							
							  
							  
							
							  
							
							  
								
									
										| Anas querquedula |  
										| Classificazione | Uccelli, Anseriformi, Anatidi |  
										| Biometria | 240-450 g |  
										| Descrizione | Becco piatto e coda leggermente 
										arrotondata. IL maschio ha un piumaggio 
										vermicolato bianco e marrone con ampio 
										sopracciglio bianco. La femmina è 
										leggermente più chiara. |  
										| Habitat | È un uccello acquatico, frequenta 
										specchi d’acqua dolce poco profondi e 
										con fitta vegetazione nei bordi. |  
										| Distribuzione in Italia | Presente in tutto il Paese |  
										| Fenologia | Doppio passo, da agosto a ottobre e da 
										metà febbraio a metà aprile. In alcune 
										regioni centro-settentrionali può 
										nidificare occasionalmente. |  
										| Alimentazione | Vegetariana: piante acquatiche, alghe, 
										semi, granaglie, più di rado anche 
										insetti, molluschi, vermi  e girini |  
										| Abitudini generali | È una specie gregaria. Nidifica a terra 
										dove depone 7-12 uova covate per 2 
										giorni. I piccoli diventano indipendenti 
										dalla madre a circa un mese di età. |  
										| Rapaci utilizzabili | Terzuolo di Falco pellegrino |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista (con binocolo) 
										esplorando gli specchi d’acqua. |  
							
							  
							
							    
							
							  
								
									
										| Anas clypeata |  
										| Classificazione | Uccelli, Anseriformi, Anatidi |  
										| Biometria | Maschio 450-860 grammi, femmina 450-650 
										grammi |  
										| Descrizione | Il maschio ha testa molto scura rispetto 
										alla femmina, di colore verde metallico, 
										petto e dorso di colore bianco e nero. 
										La femmina è più mimetica, di colore 
										brunastro e macchiettata di scuro |  
										| Habitat | Uccello acquatico, frequenta gli specchi 
										d’acqua dolce soprattutto poco profondi, 
										raramente lo si trova in acqua salata. |  
										| Distribuzione in Italia | Tutto il territorio nazionale |  
										| Fenologia | In Italia è di passo da fine agosto a 
										ottobre e da febbraio ad aprile; in 
										parte sosta inoltre anche per tutto il 
										periodo invernale. |  
										| Alimentazione | Si ciba soprattutto di vegetali: 
										germogli, semi, alghe, e più raramente 
										di insetti, crostacei, molluschi, vermi 
										e girini. |  
										| Abitudini generali | 
										
										È specie gregaria, ma in gruppi poco 
										numerosi e a volte può condurre vita 
										solitaria. Ha un volo abbastanza veloce 
										ma si alza con difficoltà dalla 
										superficie dell’acqua. Sul terreno 
										cammina lentamente e in modo abbastanza 
										impaciato mentre nuota ottimamente e 
										sulla superficie dell’acqua affonda in 
										gran parte il corpo tenendo il becco 
										verso il basso. Come le altre anatre di 
										superficie per cibarsi immerge la testa 
										sott’acqua tenendo la coda leggermente 
										alzata. Durante il giorno rimane nei 
										canneti e tra la fitta vegetazione 
										riparia mentre si reca in pastura 
										all’imbrunire. |  
										| Rapaci utilizzabili | Terzuolo di Pellegrino, Femmina di 
										Pellegrino. |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista (con binocolo) 
										esplorando gli specchi d’acqua. |    
							
							  
							
							   
							
							  
								
									
										| Fulica atra |  
										| Classificazione | Uccelli, Gruiformi, Rallidi |  
										| Biometria | Da 530 a 1000 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										Becco compresso e appuntito con uno 
										scudo carnoso alla base a forma di 
										placca frontale, coda corta e 
										arrotondata, piedi flessolobati. Il 
										piumaggio sia nel maschio che nella 
										femmina  è completamente nero con becco 
										e placca frontale di colore bianco. |  
										| Habitat | Vive abitualmente in specchi d’acqua sia 
										interni che costieri con sponde ricche 
										di vegetazione; in inverno la si trova 
										anche nelle lagune salmastre e negli 
										estuari, purchè con acque poco profonde. |  
										| Distribuzione in Italia | Specie ampiamente diffusa in tutta 
										Italia, dove è stazionaria e 
										nidificante. |  
										| Fenologia | Le popolazioni migratrici passano e 
										svernano in Italia da fine settembre a 
										marzo. |  
										| Alimentazione | Piante acquatiche e semi, uova di pesci, 
										insetti, loro larve, piccoli molluschi e 
										crostacei |  
										| Abitudini generali | È gregaria, forma grossi branchi anche 
										mescolandosi alle anatre, tranne nella 
										stagione riproduttiva. Nuota e si tuffa 
										con grande abilità ed è capace di 
										restare immersa alla ricerca di cibo 
										fino a un minuto. Quando nuota è 
										facilmente riconoscibile perché muove la 
										testa. Sul terreno cammina in modo 
										goffo. Ha un volo lento e pesante, basso 
										sul livello dell’acqua; raramente quando 
										prende quota può volare più velocemente; 
										per alzarsi in volo a causa delle 
										piccole ali deve correre a lungo sulla 
										superficie dell’acqua. In genere 
										preferisce restare sempre vicina alla 
										riva, o al riparo direttamente tra la 
										fitta vegetazione delle ripe, 
										soprattutto durante le ore diurne. |  
										| Rapaci utilizzabili | Astòre (m e f), Falco pellegrino (m e 
										f); in seconda scelta Sacro, Lanario e 
										Ibridi |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista con esplorazione diretta 
										del territorio e uso di binocolo. |  
							
							  
							     
							
							  
								
									
										| Gallina chloropus |  
										| Classificazione | Uccelli, Gruiformi, Rallidi |  
										| Biometria | 190-440 grammi |  
										| Descrizione | Becco appuntito, ali e coda corte e 
										arrotondate, dita lunghe. In ambo i 
										sessi il piumaggio è bruno-nerastro con 
										striature bianche sui fianchi; il 
										sottocoda è bianco e possiede una barra 
										centrale nera, mentre la placca frontale 
										è rossa così come il becco, che ha 
										l’apice giallo; zampe di colore verde. |  
										| Habitat | Vive tra la fitta vegetazione riparia 
										dei corsi d’acqua, delle paludi, stagni, 
										laghi ecc. ma la si può osservare anche 
										nelle praterie adiacenti alle zone 
										umide. |  
										| Distribuzione in Italia | Nidifica in tutta Italia. |  
										| Fenologia | Stazionaria e nidificante in italia. Ci 
										sono comunque delle popolazioni 
										migratrici di passo in settembre-ottobre 
										e in febbraio-marzo. |  
										| Alimentazione | È vegetariana, si nutre di piante 
										acquatiche, semi, bacche e frutta e 
										saltuariamente di insetti, vermi, 
										molluschi e girini. |  
										| Abitudini generali | Inizia a riprodursi alla fine di 
										febbraio, quando inizia i 
										corteggiamenti. Il nido viene costruito 
										da maschio e femmina a terra tra la 
										vegetazione. Depone da 6 a 11 uova che 
										cova per 20-21 giorni. Entrambi i 
										genitori accudiscono i piccoli che 
										iniziando a volare all’età di 6-7 
										settimane. Depone 2-3 covate l’anno. |  
										| Rapaci utilizzabili | Maschio di Pellegrino, Astore, femmina 
										di Sparviere. Altri falchi d’alto volo. |  
										| Tracce e segni di presenza | Le impronte sono facilmente 
										riconoscibili sulle sponde fangose, per 
										via delle enormi dimensioni. |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista con esplorazione diretta 
										del territorio e uso di binocolo. |  
							
							  
							
							  
							  
							
							  
								
									
										| Vanellus vanellus |  
										| Classificazione | Uccelli, Caradriformi, Caradridi |  
										| Biometria | 190-230 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										Dimensioni medie, forme eleganti, becco 
										corto e dritto, ali larghe e 
										arrotondate, coda quasi quadrata con un 
										ciuffetto di penne sulla testa, lungo e 
										sottile, che nel maschio può essere 
										lungo fino a 10 cm. Il piumaggio in 
										entrambi i sessi è di colore nero-verde 
										iridescente nelle parti superiori e 
										bianco in quelle inferiori con una larga 
										banda pettorale nera, sottocoda castano, 
										becco nero e zampe bruno. In volo emette 
										un verso molto caratteristico. |  
										| Habitat | Frequenta campagne coltivate umide, 
										brughiere, acquitrini, paludi, rive di 
										fiumi ed estuari. |  
										| Distribuzione in Italia | Tutto il territorio italiano |  
										| Fenologia | Specie migratrice, sverna in Italia, 
										dove è di passo da metà ottobre a 
										novembre e da febbraio a metà aprile |  
										| Alimentazione | Prevalentemente insettivora: anellidi, 
										molluschi, insetti. Raramente si nutre 
										di vegetali come erbe, muschi, semi, 
										foglie. |  
										| Abitudini generali | 
										
										Inizia la stagione riproduttiva alla 
										fine di marzo con i voli di 
										corteggiamento. Nidifica a terra in una 
										piccola cavità scavata. Depone da 3 a 5 
										uova che cova per 24-28 giorni. I 
										pulcini raggiungono l’indipendenza in 
										35-40 giorni accuditi dalla femmina 
										mentre il maschio si limita a vigilare. 
										Depone una sola covata l’anno. |  
										| Rapaci utilizzabili | Pellegrino, femmina di Sparviere, 
										maschio di Astòre e altri falchi d’alto 
										volo. |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista con uso di ottiche, 
										esplorando il territorio in macchina. |  
							
							  
							   
							
							  
								
									
										| Scolopax rusticola |  
										| Classificazione | Uccelli, Caradriformi, Scolopacidi |  
										| Biometria | 250-410 grammi |  
										| Descrizione | Becco lungo e dritto, grandi occhi posti 
										molto indietro sulla testa rotonda, ali 
										corte e arrotondate, coda corta e zampe 
										brevi. Il piumaggio sia del maschio che 
										della femmina è di colore 
										bruno-rossastro con barrature 
										trasversarli nere sul vertice e sul 
										collo. Parti inferiori barrate molto 
										finemente di bruno scuro, becco con 
										apice bruno scuro, zampe grigiastre. |  
										| Habitat | Vive in boschi di querce, larici, 
										conifere e betulle, ricchi di sottobosco 
										e in radure sia di pianura che di 
										collina e montagna. |  
										| Distribuzione in Italia | È una specie distribuita come 
										nidificante in tutto il territorio 
										italiano. |  
										| Fenologia | Migratrice: in Italia è di passo da metà 
										ottobre a novembre e da febbraio ad 
										aprile. È svernante nelle regioni 
										meridionali. |  
										| Alimentazione | Soprattutto vermi, insetti e loro larve, 
										molluschi, crostacei, ragni, semi e 
										germogli. |  
										| Abitudini generali | 
										
										Conduce vita solitaria. Ha un volo molto 
										vario, a volte lento e a volte veloce, 
										ma in genere mai troppo alto; quando si 
										alza in volo può essere silenziosa 
										oppure far sentire il caratteristico 
										rumore delle ali simile al fruscio della 
										carta. Abitualmente passa tutto il tempo 
										sul terreno, dove riesce a muoversi ad 
										andatura veloce e di rado si sposta 
										sugli alberi. Ha un udito e una vista 
										molto acuti. È un uccello ad abitudini 
										notturne e trascorre le ore diurne in un 
										sonno leggerissimo interrotto di 
										frequente.  |  
										| Rapaci utilizzabili | È una preda difficile; sicuramente la 
										tecnica migliore per avere buone 
										probabilità di fare carniere è la caccia 
										in bosco con femmina di Sparviere o 
										maschio di Astòre. Saltuariamente (per 
										puro caso) è stata catturata anche con 
										Harris e falchi pellegrini in alto volo. |  
										| Tracce e segni di presenza | Impronte, escrementi, punti di rimessa 
										(erba schiacciata), buchi del becco sul 
										terreno. |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Il cane da ferma è necessario: Breton, 
										Pointer, Setter sono tra i migliori, con 
										predilezione per il Setter, più adatto a 
										muoversi negli ambienti tipici di questa 
										specie. |  
							
							  
							
							  
								
									
										| Gallinago gallinago |  
										| Classificazione | Uccelli, Caradriformi, Scolopacidi |  
										| Biometria | 90-130 grammi |  
										| Descrizione | Dimensioni medio-piccole, becco più 
										lungo della Beccaccia, ali lunghe e 
										appuntite, coda a ventaglio. Il 
										piumaggio di entrambi i sessi è 
										bruno-fulvo barrato di nero; capo 
										nerastro con una stria chiara, becco 
										bruno-rossastro, più chiaro alla base e 
										più scuro all’apice, zampe verdastre. |  
										| Habitat | Vive in acquitrini erbosi, praterie 
										allagate, risaie, torbiere, rive 
										paludose di laghi, stagni, fiumi ecc… |  
										| Distribuzione in Italia | Tutto il territorio italiano. |  
										| Fenologia | In Italia è di passo da agosto a 
										novembre e da febbraio e aprile; è 
										svernante nelle regioni 
										centro-meridioanli. |  
										| Alimentazione | Insettivoro: anellidi, insetti, larve, 
										molluschi, crostacei, semi ed erbe. |  
										| Abitudini generali | 
										
										Quando si invola è facilmente 
										riconoscibile per il verso tipico che 
										emette. Ha un volo velocissimo e a zig 
										zag, prima di alzarsi a notevole 
										altezza. Ha indole sospettosa e 
										guardinga. Di abitudini terragnole, 
										cammina agilmente sul terreno tenendo il 
										corpo orizzontale e il collo retratto, 
										mentre il becco è piegato verso il 
										basso. Durante le ore diurne si 
										trattiene in risposo tra la fitta 
										vegetazione, mentre al crepuscolo si 
										sposta nei luoghi di pastura dove resta 
										di solito in piccoli gruppi per tutta la 
										notte. Si alimenta saggiando il fondo 
										melmoso col lungo becco.  |  
										| Rapaci utilizzabili | È una preda molto difficoltosa da 
										cacciare con i rapaci da falconeria. 
										Considerati gli habitat tipici di questa 
										specie è cacciabile soprattutto con 
										l’alto volo; specie consigliate sono i 
										velocissimi terzuoli di Falco 
										pellegrino. |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista nei territori idonei ma 
										è preferibile usare i cani da ferma. |  
							
							  
							
							  
								
									
										| Coturnix coturnix |  
										| Classificazione | Uccelli, Galliformi, Fasianidi |  
										| Biometria | 60-150 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										Piccolo uccello con becco piccolo e un 
										po’ ricurvo all’apice e di colore bruno 
										scuro, coda corta, zampe bruno-giallo. 
										Il piumaggio è di colore 
										fulvo-giallastro barrato di bianco, 
										fulvo e nero con linee chiare e scure 
										sui fianchi. Non sono rari gli individui 
										melanici. |  
										| Habitat | Vive in zone aperte con bassa 
										vegetazione, steppe, prati incolti, 
										campi coltivati a grano, medicai e 
										foraggere. |  
										| Distribuzione in Italia | Tutto il territorio italiano. |  
										| Fenologia | 
										
										In Italia è nidificante e di doppio 
										passo primaverile ed autunnale, ma 
										sverna spesso in molte località 
										dell’Appennino tosco-emiliano. 
										Solitamente giunge a primavera tra metà 
										aprile e metà giugno dai quartieri di 
										svernamento africani e riparte in 
										autunno tra fine agosto e settembre. |  
										| Alimentazione | Si nutre soprattutto di sostanze 
										vegetali; mentre in estate la dieta è 
										integrata con insetti e altri 
										invertebrati. |  
										| Abitudini generali | 
										
										È una specie di abitudini solitarie che 
										si raduna in branco solo per compiere la 
										migrazione, che si svolge soprattutto di 
										notte. Ha un volo rettilineo a poca 
										altezza dal suolo e, pur non  essendo un 
										gran volatore, durante la migrazione 
										compie tragitti molto lunghi a velocità 
										sostenuta. È un uccello terragnolo, 
										ottima pedinatrice, è riluttante a 
										prendere il volo. Dal terreno si alza 
										con un tipico “salto” prima di prendere 
										il volo, tipicamente rumoroso. È un 
										uccello attivo nelle ore diurne, 
										trascorre il riposo notturno in 
										depressioni del terreno al riparo dal 
										vento. |  
										| Rapaci utilizzabili | Possono essere usate varie specie: 
										Smeriglio, maschio di Pellegrino e di 
										Lanario, Sparviere. Ma i piccoli maschi 
										di ibrido Pellegrino x Smeriglio (Perlin) 
										sono i migliori. |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | L’uso del cane da ferma è obbligatorio. |  
							
							  
							
							  
							
							  
							
							  
								
									
										| Fasianus colchichus |  
										| Classificazione | Uccelli, Galliformi, Fasianidi |  
										| Biometria | 1100-1600 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										È una preda di grosse dimensioni, 
										uccello massiccio e possente con becco 
										robusto, ali corte e arrotondate, coda 
										lunga che nel maschio può raggiungere i 
										50 cm e nella femmina i 25 cm e tarsi 
										muniti di un potente sperone nel 
										maschio. Il piumaggio del maschio ha 
										tinte vivaci con caratteristiche 
										caruncole scarlatte intorno all’occhio, 
										mentre le femmine hanno un colore poco 
										appariscente e molto mimetico. 
										 |  
										| Habitat | Vive in ambienti molto vari: boschi, 
										zone coltivate e incolti, pianure umide 
										con giunchi e canneti, pioppeti etc. |  
										| Distribuzione in Italia | In Italia è presente un po’ ovunque con 
										diverse sottospecie. |  
										| Fenologia | Specie stanziale |  
										| Alimentazione | Granivoro: frutta selvatica e coltivata, 
										erbe, germogli, foglie, granaglie, 
										legumi. Si può nutrire di rado anche di 
										insetti, lombrichi, ragni, lucertole, 
										piccoli serpenti, arvicole, topi e uova. |  
										| Abitudini generali | 
										
										Ha un carattere abbastanza schivo e ama 
										restare nel folto della vegetazione. 
										Possiede un volo forte e rapido 
										piuttosto orizzontale e rettilineo, ma 
										in genere non lungo né alto, con potenti 
										battute d’ala e planate. Al frullo, 
										molto fragoroso, talvolta si alza in 
										verticale. È un ottimo pedinatore e 
										all’avvicinarsi di un pericolo 
										preferisce allontanarsi di corsa 
										correndo sul terreno tra la vegetazione, 
										alzandosi in volo solo se minacciato 
										vicino. È una specie terragnola ma non 
										di rado si posa sugli alberi, 
										soprattutto di notte. |  
										| Rapaci utilizzabili | Falchi d’alto volo (Pellegrino in 
										primis, ma anche Lanario, Sacro e 
										Ibridi), Astòre, Poiana di Harris e 
										Codarossa. |  
										| Tracce e segni di presenza | Impronte, fatte, giacigli, piume. |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Fondamentale è l’uso del cane da ferma. 
										In territori dove la densità raggiunge 
										livelli molto alti può anche essere 
										ricercato a piedi esplorando il terreno. |  
							
							  
							
							      
								
									
										| Alectoris graeca 
										(Coturnice), Alectoris barbara 
										(Pernice sarda), Alectoris rufa 
										(Pernice rossa) |  
										| Classificazione | Uccelli, Galliformi, Fasianidi |  
										| Biometria | Il peso di queste specie oscilla tra i 
										340 e i 650 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										Dimensioni medie, becco tozzo 
										leggermente arcuato verso il basso, coda 
										e ali corte e arrotondate, tarsi 
										provvisti di una specie di sperone nel 
										maschio. Non c’è dimorfismo sessuale.
										 |  
										| Habitat | Zone collinari aride e cespugliate con 
										sassaie, campi aperti brughiere. |  
										| Distribuzione in Italia | Le tre specie sono diffuse dividendosi 
										il territorio italiano: la Coturnice 
										vive dalle Alpi alla Sicilia, la Pernice 
										Sarda in Sardegna e la Pernice rossa nel 
										resto del territorio italiano |  
										| Fenologia | Specie stanziali |  
										| Alimentazione | Si cibano principalmente di sostanze 
										vegetali (germogli, semi, frutti 
										selvatici) e, di insetti e altri piccoli 
										invertebrati soprattutto in primavera. |  
										| Abitudini generali | 
										
										Hanno indole diffidente e sospettosa, 
										conducono vita gregaria, tranne che nel 
										periodo della cova. Sono uccelli 
										terragnoli e ottimi pedinatori; quando 
										vengono disturbate corrono velocemente 
										tra i cespugli ed i sassi per sottrarsi 
										al pericolo alzandosi in volo solo se 
										incalzate da vicino. Hanno volo veloce e 
										diritto con rapidi battiti d’ala 
										alternati a corte planate. Raramente si 
										posano su alberi o cespugli. Trascorrono 
										la notte in riposo sul terreno tra la 
										fitta vegetazione e si recano in pastura 
										al mattino e nel tardo pomeriggio. |  
										| Rapaci utilizzabili | Falchi d’alto volo, soprattutto i 
										maschi, più agili e veloci: Falco 
										pellegrino in primis, ma anche Lanario e 
										Sacro. |  
										| Tracce e segni di presenza | Fatte, piume, rifugi, impronte |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Il cane da ferma è obbligatorio: 
										consigliati sono il Setter, il Pointer 
										ed il Breton. |  
							
							  
							
							  
								
									
										| Perdix perdix |  
										| Classificazione | Uccelli, Galliformi, Fasianidi |  
										| Biometria | 350-400 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										Dimensioni medie, becco tozzo e curvo 
										verso il basso, coda e ali corte ed 
										arrotondate. Il piumaggio è simile tra 
										maschio e femmina: colore marrone 
										striato di fulvo nelle parti superiori, 
										testa e gola marrone-arancio, fianchi 
										barrati di castano, petto grigio 
										vermicolato, coda rossiccia, becco e 
										zampe grigiastri. Il maschip ha sul 
										basso petto una larga macchia marrone a 
										forma quasi di forma di cavallo, che 
										nella femmina è meno estesa oppure 
										completamente assente. |  
										| Habitat | Zone coltivate alternate ad incolti, 
										brughiere, aree steppose e prative 
										parzialmente boscose e cespugliate |  
										| Distribuzione in Italia | In Italia è presente in tutto il 
										territorio, ma è distribuita in modo non 
										omogeneo, con popolazioni ottenute 
										attraverso il ripopolamento con soggetti 
										di allevamento che spesso non riescono 
										ad adattarsi all’ambiente in forma 
										stabile |  
										| Fenologia |  |  
										| Alimentazione | Si ciba soprattutto di vegetali: semi, 
										cereali, frutta, bacche, erbe, foglie e 
										gemme. In primavera può nutrirsi anche 
										di insetti, larve, ragni e molluschi. |  
										| Abitudini generali | Carattere socievole, conduce vita 
										gregaria tranne che nel periodo della 
										cova. Terragnola, è un’ottima 
										pedinatrice e all’approssimarsi di un 
										pericolo si allontana di corsa tra la 
										vegetazione, mentre si alza in volo solo 
										se minacciata da vicino; altre volta 
										tenta di eludere il pericolo 
										accovacciandosi a terra. Ha un volo 
										deciso e rapido, dritto e a poca altezza 
										dal suolo, fatto di planate e battiti 
										veloci d’ala. Durante la notte riposa 
										sul terreno mentre si reca in pastura al 
										mattino e nel tardo pomeriggio. |  
										| Rapaci utilizzabili | Maschio di Pellegrino o Lanario o Sacro, 
										maschi ibridi. Maschio di Astòre, 
										maschio di Harris. |  
										| Tracce e segni di presenza | Piume, fatte, nascondigli, impronte |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Il cane da ferma è necessario. |  
							
							    
								
									
										| Columba palumbus |  
										| Classificazione | Uccelli, Columbiformi |  
										| Biometria | 360-580 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										Il Colombaccio ha dimensioni medie, 
										forme pesanti e massicce, becco 
										appuntito ricurvo all'apice, tarsi 
										brevi, ali e coda piuttosto lunghe. II 
										piumaggio in entrambi i sessi è di 
										colore grigio-bluastro con parti 
										inferiori sfumate di rosso-vinato, collo 
										ornato da piume a riflessi verdi e 
										purpurei, ampia banda bianca attraverso 
										l'ala, macchia bianca ai lati del collo 
										molto evidente, becco rosato alla base e 
										giallognolo all'apice e zampe rosa. In 
										volo, visto da sotto, si riconosce dagli 
										altri Columbidi per le maggiori 
										dimensioni, la coda e il collo più 
										allungati, le ali scure, le macchie 
										bianche ai lati del collo; visto da 
										sopra, è ben evidente anche la larga 
										banda bianca attraverso le ali. |  
										| Habitat | 
										
										Frequenta boschi dl quercia, leccio, 
										faggio, foreste con radure e zone 
										coltivate, pinete e macchia litoranea; è 
										presente anche nei parchi delle città. |  
										| Distribuzione in Italia | 
										
										
										Tutto il territorio italiano |  
										| Fenologia | 
										
										In Italia e di passo nella prima 
										quindicina di ottobre e dalla meta di 
										febbraio a tutto marzo; e svernante 
										nelle pinete litoranee e nelle macchie 
										costiere, e stazionario nelle zone 
										adatte. |  
										| Alimentazione | 
										
										Si ciba in prevalenza di semi di 
										graminacee e leguminose, ghiande, 
										faggiole e altri frutti di piante 
										forestali, foglie, germogli, bacche; 
										occasionalmente cattura insetti e vermi. |  
										| Abitudini generali | 
										
										Per quanto appaia confidente negli 
										abitati, e assai diffidente. Vive 
										gregario dall'autunno alla primavera e 
										talvolta pure d'estate e non di rado si 
										associa ai piccioni domesti-ci e alle 
										Colombelle. Possiede un volo diritto e 
										veloce con rapidi battiti d'ala. 
										Arboricolo, si posa sul terreno alla 
										ricerca del cibo e cammina tenendo il 
										corpo orizzontale e dondolando la testa. 
										E' dotato di vista acuta, ma di udito 
										modesto. |  
										| Rapaci utilizzabili | 
										
										
										Raramente si pratica una caccia 
										specifica a questa specie a causa delle 
										sue abitudini arboricole ma con volo a 
										cielo aperto; condizioni in cui sia 
										l’alto volo che il basso volo si trovano 
										svantaggiati. Si può tentare con l’alto 
										volo (Falco pellegrino, in primis) 
										facendo involare i soggetti dagli alberi 
										mentre il falco è in volo di attesa ad 
										una quota adatta. |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista, uso di ottiche, in 
										caccia vagante negli habitat più 
										frequentati dalla specie. |    
							 
							  
							  
							
							  
								
									
										| Streptopelia turtur |  
										| Classificazione | Uccelli, Columbiformi, Columbidi |  
										| Biometria | 110-160 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										La Tortora ha dimensioni medio-piccole, 
										forme slanciate, becco relativamente 
										breve con la base ricoperta di pelle 
										(cera), tarsi corti, coda lunga e 
										arrotondata. In entrambi i sessi il 
										piumaggio e di colore bruno grigiastro 
										con petto rosso venato. copritrici alari 
										fulve macchiate di nero. lati del collo 
										barrati di bianco e nero. Coda nera 
										bordata in maniera evidente di bianco, 
										becco nerastro, tarsi e piedi rosa 
										carico. In volo, vista da '.olio, si 
										distingue per il sottocoda bianco e la 
										coda nera con bordatura bianca; 
										caratteristico e il volo a rapidi 
										battiti un'ala con interruzioni e 
										inclinazione del corpo alternata a 
										destra e a sinistra. Può essere confusa 
										con la Tortora orientale. |  
										| Habitat | 
										
										Frequenta zone alberate e cespugliate, 
										boschi intramezzati da aree coltivate, 
										pareti  e grandi giardini. boschetti, 
										ecc., sia in pianura che in montagna 
										fino a 500-1.000 m di quota. |  
										| Distribuzione in Italia | 
										
										
										Tutto il territorio italiano |  
										| Fenologia | 
										
										In Italia é nidificante e di passo. 
										giunge a primavera fra fine aprile e 
										maggio dai quartieri di svernamento 
										africani e riparte da metà agosto a 
										settembre. |  
										| Alimentazione | 
										
										Si ciba in prevalenza di sostanze 
										vegetali- semi di piante selvatiche e 
										coltivate, bacche. foglie. ecc.) e 
										occasionalmente di piccoli molluschi. |  
										| Abitudini generali | 
										
										Di carattere timido e sospettoso, di 
										sensi molto acuti. vivi; isolala o a 
										coppie e si riunisce in branchi per 
										compiere la migrazione- Possiede un volo 
										rapido ed agile; si posa negli alberi 
										dove rimane appollaiata durante la 
										notte, mentre di giorno vaga alla 
										ricerca del cibo pasturando sul terreno. |  
										| Rapaci utilizzabili | 
										
										
										Raramente si pratica una caccia 
										specifica a questa specie a causa delle 
										sue abitudini arboricole ma con volo a 
										cielo aperto; condizioni in cui sia 
										l’alto volo che il basso volo si trovano 
										svantaggiati. Si può tentare con l’alto 
										volo (Falco pellegrino, in primis) 
										facendo involare i soggetti dagli alberi 
										mentre il falco è in volo di attesa ad 
										una quota adatta. |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista, uso di ottiche, in 
										caccia vagante negli habitat più 
										frequentati dalla specie. |  
							
							  
							
							  
							  
							
							  
							
							  
								
									
										| Alauda avernis |  
										| Classificazione | Uccelli, Passeriformi, Alaudidi |  
										| Biometria | 33-48 grammi |  
										| 
										
										
										Descrizione | 
										
										L'Allodola ha dimensioni piccole. becco 
										breve e robusto, ali lunghe e appuntite, 
										coda lunga e leggermente forcuta, ciuffo 
										di penne sul!a nuca a forma di cresta. 
										In entrambi i sessi il piumaggio è  di 
										colore  grigio- brunastro fittamente 
										striato di nero nelle parti 
										superiori,fulvo biancastro nelle parti 
										inferiori con larghe strie sul petto; le 
										timoniere esterne sono bianche, il petto 
										è bruno e le zampe sono bruno scure. In 
										volo, vista da sotto, sono evidenti 
										larghe strie scure sull'alto petto e la 
										coda bordata di bianco. |  
										| 
										
										
										Habitat | 
										
										Frequenta le campagne aperte sia 
										coltivate che incolte, di pianura e di 
										altopiano, steppe, brughiere, marcite, 
										zone dunose e paludose. |  
										| 
										
										
										Distribuzione in Italia | 
										
										
										Tutto il territorio italiano |  
										| 
										
										
										Fenologia | 
										
										In Italia è stazionaria ed in parte 
										erratica durante l'inverno. Le 
										popolazioni del nord Europa sono di 
										passo in ottobre-novembre ed in 
										marzo-aprile. |  
										| 
										
										
										Alimentazione | 
										
										Si ciba in prevalenza di sostanze 
										vegetali in autunno e inverno (semi di 
										piante selvatiche e coltivate, germogli, 
										erbe) e animali in primavera ed estate 
										(insetti e loro larve, lombrichi, ragni, 
										piccoli molluschi). |  
										| 
										
										
										Abitudini generali | 
										
										Conduce vita gregaria in piccoli 
										branchi, fuorché durante la stagione 
										riproduttiva. Possiede un volo forte e 
										leggermente ondulato, con battiti d'ala 
										alternati a chiusure d'ala; ama portarsi 
										in volo a qualche centinaio di metri di 
										altezza cantando in modo armonioso e 
										ritornare verso terra ad ali chiuse, 
										riaprendole solo a poca distanza dal 
										suolo. Terragnola, cammina e saltella 
										agilmente tenendo il corpo in posizione 
										orizzontale; si posa su piante, 
										muriccioli, fili da dove fa udire il suo 
										canto modulate e dolce specie durante il 
										periodo riproduttivo. |  
										| Rapaci utilizzabili | Smeriglio (maschio e femmina). |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista e ascolto, uso di 
										ottiche |  
							
							  
							
							  
							
							  
								
									
										| Pica pica |  
										| Classificazione | Uccelli, Passeriformi, Corvidi |  
										| Biometria | 160-250 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										La Gazza ha dimensioni medio-grandi, 
										becco più breve della testa, robusto e 
										leggermente uncinato all'apice, coda 
										assai lunga e graduata, ali piuttosto 
										corte e arrotondate. Il piumaggio in 
										entrambi i sessi è di colore nero 
										vellutato con varie iridescenze 
										verde-bluastre o porporine su testa, 
										gola, dorso, ali e coda, mentre sono di 
										colore bianco fianchi, addome e 
										copritrici esterne delle ali. Il becco e 
										le zampe sono neri. In volo è 
										riconoscibile con facilità per la lunga 
										coda graduata e la colorazione bianca e 
										nera del piumaggio. |  
										| Habitat | 
										
										Frequenta i margini di boschi, boscaglie 
										rade, prati e zone coltivate con 
										alberature e, più in generale, ambienti 
										aperti con sufficiente vegetazione 
										arborea in pianura, collina e montagna 
										fin oltre i 1.500 m di altitudine. |  
										| Distribuzione in Italia | 
										
										
										Tutto il territorio italiano |  
										| Fenologia | 
										
										In Italia è presente in tutta la 
										penisola e in Sicilia, con esclusione 
										delle parti più elevate delle catene 
										montuose, mentre è assente in Sardegna e 
										Isola d'Elba. Può compiere erratismi. |  
										| Alimentazione | 
										
										La sua dieta comprende sia sostanze 
										animali che vegetali: insetti 
										(soprattutto coleotteri e loro larve, 
										ortotteri, larve di lepidotteri), 
										molluschi, lombrichi, zecche, lucertole 
										e piccoli rettili, uova e nidiacei di 
										uccelli, micromammiferi (toporagni, 
										topi, arvicole), animali debilitati, 
										carogne, resti alimentari e di 
										macellazione, semi di varie essenze tra 
										cui cereali, frutta fresca, noci e 
										nocciole. |  
										| Abitudini generali | 
										
										Accorta e guardinga, conduce vita 
										gregaria quando è abbastanza numerosa. 
										Possiede un volo diritto e lento, 
										sebbene con rapidi battiti d'ala. Si 
										posa soprattutto sugli alberi, mentre 
										sul terrene, ove ricerca il cibo, 
										cammina e saltella agilmente con la coda 
										tenuta spesso sollevata. Come altri 
										Corvidi, è nota per la prerogativa di 
										raccogliere e nascondere oggetti 
										luccicanti o colorati. |  
										| Rapaci utilizzabili | Femmina di Sparviere, maschio di Astore, 
										maschio di Pellegrino e Lanario. |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Caccia vagante, uso di ottiche, ricerca 
										nei posti teoricamente migliori (bordi 
										delle strade, discariche, carogne e 
										carcasse). |  
							
							  
							
							    
							
							  
								
									
										| Corvus corone cornix 
										(grigia) e Corvus corone corone 
										(nera) |  
										| Classificazione | Uccelli, Passeriformi, Corvidi |  
										| Biometria | 430-580 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										La Cornacchia grigia ha dimensioni 
										medio-grandi, becco grosso, massiccio e 
										curvo all'apice, coda mediamente 
										arrotondata, ali piuttosto lunghe e 
										larghe, zampe robuste. In entrambi i 
										sessi il piumaggio è grigio sul dorso 
										del collo, scapolari, dorso, groppone, 
										petto, ventre, sottocoda e ascellari, 
										mentre le restanti parti, compreso il 
										becco e le zampe, sono nere. In volo si 
										distingue dalla Cornacchia nera per la 
										colorazione grigia, che contrasta 
										nettamente con le parti nere. |  
										| Habitat | 
										
										Frequenta zone coltivate purché 
										disseminate di alberi, siepi e 
										boschetti, pascoli, brughiere, rive di 
										fiumi e laghi, coste marine, regioni 
										disabitate e villaggi. |  
										| Distribuzione in Italia | 
										
										
										Tutto il territorio italiano |  
										| Fenologia | 
										
										In Italia è stazionaria e nidificante in 
										tutta la penisola e in Sicilia.  |  
										| Alimentazione | 
										
										Si ciba di insetti (soprattutto 
										coleotteri e ortotteri), molluschi, 
										anellidi ed altri invertebrati, anfibi, 
										piccoli uccelli e loro uova, piccoli 
										mammiferi, animali feriti e malati di 
										media e piccola mole, carogne, semi 
										(specialmente di cereali germinati), 
										frutta, bacche, ortaggi, qualsiasi resto 
										di origine naturale e di rifiuto di 
										origine umana. |  
										| Abitudini generali | 
										
										Pur trattandosi di una specie 
										decisamente sociale, vive in coppie o in 
										gruppetti di qualche decina di 
										individui; è  comunque più gregaria 
										della Cornacchia nera. Di indole accorta 
										e sospettosa, si alimenta soprattutto 
										sul terreno. Possiede un volo diritto a 
										lenti battiti d'ala e in genere non si 
										porta a grandi altezze; di rado veleggia 
										ad  ali ferme per guadagnare quota. |  
										| Rapaci utilizzabili | 
										
										
										Femmine di Pellegrino, Lanario, Sacro e 
										Ibridi. Maschio e femmina di Astore e di 
										Harris.  |  
										| Tracce e segni di presenza | 
										
										
										  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | 
										
										
										Caccia vagante, ricerca a vista nei 
										posti teoricamente migliori (discariche, 
										carcasse, bordi delle strade) |  
							
							    
								
									
										| Garrulus glandarius |  
										| Classificazione | Uccelli, Passeriformi, Corvidi |  
										| Biometria | 125-200 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										
										Dimensioni medie, becco corto e 
										abbastanza robusto, leggermente uncinato 
										sulla punta., coda quasi quadrata. Il 
										piumaggio è soffice in entrambi i sessi, 
										di colore rosa-brunastro nelle parti 
										superiori, con sfumature grigie sul 
										dorso e sulle scapolari; groppone, 
										sopracoda, sottocoda e ventre sono 
										bianchi, remiganti primarie bruno-nere 
										macchiate di bluastro e bordate di 
										bianco all’esterno. Il becco è nero e le 
										zampe bruno-pallido |  
										| Habitat | 
										
										Frequenta boschi, querceti, castagneti, 
										cedui, pinete, zone coperte da fitta 
										vegetazione, margini di campi e frutteti 
										prossimi ad aree boscate. |  
										| Distribuzione in Italia | 
										
										
										Tutto il territorio italiano |  
										| Fenologia | 
										
										In Italia è stazionaria nelle regioni 
										settentrionali ed erratica, ma pure di 
										passo irregolare da metà settembre a 
										ottobre e in marzo. |  
										| Alimentazione | 
										
										Si ciba principalmente di sostanze 
										vegetali (ghiande, frutti del faggio, 
										castagne, nocciole, bacche, frutti 
										selvatici e coltivati, semi e granaglie) 
										e in parte animali (insetti di grossa 
										taglia e loro larve, lumache, ragni, 
										uova e nidiacei di uccelli, piccoli 
										mammiferi e rettili). |  
										| Abitudini generali | 
										
										Di indole sospettosa, ha un 
										comportamento piuttosto prudente e non 
										ama apparire allo scoperto. Per gran 
										parte dell'anno e gregaria e tende a 
										riunirsi in piccoli gruppi pur 
										rispettando sempre una certa 
										indipendenza territoriale. Molto vivace 
										e rumorosa, è arboricola e si sposta da 
										un ramo all'altro con agilità, compiendo 
										brevi voli e anche grandi salti. Sul 
										terreno saltella, ma in modo impacciato, 
										come pure impacciato è il volo nelle 
										zone aperte, a lenti battiti d'ala che 
										diventano talvolta precipitosi in un 
										procedere molto irregolare. |  
										| Rapaci utilizzabili | 
										
										
										Preda molto difficile ed elusiva. Si può 
										avere qualche speranza di cattura solo 
										con una femmina di Sparviere, in 
										secundis anche con i maschi di Astòre. È 
										difficile praticare una caccia specifica 
										a questa preda, che viene in genere 
										catturata saltuariamente quando si 
										cacciano le Gazze. |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista |  
							
							  
							   
							
							  
								
									
										| Turdus merula |  
										| Classificazione | Uccelli, Passeriformi, Turdidi |  
										| Biometria | 75-115 grammi |  
										| Descrizione | Il maschio ha un bel colore nero lucente 
										e becco giallo-nerastro. La femmina è 
										più mimetica, bruno-nerastra con mento e 
										gola grigiastri, becco bruno. Le zampe 
										sono bruno scure in entrambi i sessi. |  
										| Habitat | Lo si trova ovunque, dalle città, ai 
										parchi e giardini, campagna, coltivi, 
										tra le siepi e i rovi, etc. |  
										| Distribuzione in Italia | Tutto il territorio italiano |  
										| Fenologia | In Italia è stazionario e nidificante, 
										localmente erratico durante l’inverno. 
										Le popolazioni migratrici sono di passo 
										e svernanti da fine settembre a marzo |  
										| Alimentazione | Fondamentalmente insettivoro: larve, 
										lombrichi, aracnidi e altri insetti che 
										trova scavando col becco sul terreno. Si 
										nutre comunque anche di bacche e frutti 
										di piante, selvatiche e coltivate (uva, 
										fichi, mele, pere, ciliegie, fragole, 
										ribes, mirtilli etc.) |  
										| Abitudini generali | 
										
										Diffidente, si mette subito al riparo se 
										spaventato, mentre assume un 
										comportamento confidente se non è 
										disturbato. Ha abitudini solitarie, si 
										riunisce con i conspecifici solo nel 
										periodo migratorio. Ha un volo 
										abbastanza veloce, a volte dritto e a 
										volte sfrecciante a zig-zag, spesso ad 
										una altezza minima sul livello del 
										terreno; è raro vederlo in volo a cielo 
										aperto, i suoi voli sono brevi e vanno 
										sempre verso un nascondiglio verso la 
										vegetazione. |  
										| Rapaci utilizzabili | Preda difficile, si può avere qualche 
										speranza di cattura solo con un 
										moschetto (maschio) di sparviere. |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista e udito. |    
							   
								
									
										| Turdus iliacus 
										(Tordo sassello), Turdus philomelos
										(Tordo bottaccio), Turdus pilaris
										(Cesena) |  
										| Classificazione | Uccelli, Passeriformi, Turdidi |  
										| Biometria | 50 75 (Sassello) 70-80 (Bottaccio), 
										80-145 grammi (Cesena) |  
										| Descrizione | Uccelli di dimensione medio-piccole con 
										forma slanciata e becco robusto, coda di 
										media lunghezza e forma quadrata, tarsi 
										lunghi. |  
										| Habitat | Frequentano i boschi ricchi di 
										sottobosco, le pianure alberate e 
										cespugliate, vigneti, oliveti, macchia 
										mediterranea, parchi e giardini. |  
										| Distribuzione in Italia | In Italia il Tordo bottaccio è 
										stazionario e nidificante nelle Alpi e 
										nell’Appennino è localmente erratico. |  
										| Fenologia | 
										
										
										Le popolazioni migratrici sono di passo 
										da fine settembre a novembre ed in 
										febbraio-marzo (è in parte svernante). 
										La Cesena è di passo da fine ottobre a 
										metà dicembre e in febbraio-marzo, è 
										svernante. Il Tordo Sassello in Italia è 
										di passo in ottobre-novembre e in 
										febbraio marzo, è svernante. |  
										| Alimentazione | Si nutrono principalmente di insetti e 
										loro larve, molluschi, ragni, lombrichi 
										e frutta. La Cesena ama maggiormente  le 
										sostanze vegetali (bacche, frutta, semi 
										e granaglie). |  
										| Abitudini generali | 
										
										
										Tranne che durante la migrazione, 
										conducono vita solitaria o in coppia. 
										Hanno volo un po’ ondulato e veloce, di 
										solito basso tra la folta vegetazione; 
										sul terreno corrono e saltellano 
										agilmente in posizione eretta. Di notte 
										riposano tra il fitto fogliame di alberi 
										e cespugli, mentre di giorno si recano 
										nelle zone di pastura (amano 
										particolarmente gli uliveti nel periodo 
										autunnale). |  
										| Rapaci utilizzabili | Possono essere cacciati solo con lo 
										Sparviere, preferibilmente maschio |  
										| Tracce e segni di presenza |  |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Ricerca a vista, con uso di ottiche. |  
							
							  
							   
							
							  
								
									
										| Lepus europaeus |  
										| Classificazione | Mammiferi, Lagomorfi, Leporidi |  
										| Biometria | 2500-6500 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										
										Forma slanciata, testa piccola con occhi 
										grandi e orecchie lunghe, arti 
										posteriori robusti e più lunghi degli 
										anteriori, coda relativamente 
										sviluppata. La colorazione del mantello 
										in ambo i sessi è fulvo-grigiastra con 
										tonalità nerastre sul dorso, ventre e 
										parti interna degli arti e parte 
										inferiore della coda biancastri. |  
										| Habitat | Zone coltivate, boschi di latifoglie e 
										misti, raramente di conifere, brughiere, 
										dune. |  
										| Distribuzione in Italia | Tutto il territorio nazionale |  
										| Fenologia |  |  
										| Alimentazione | Si ciba soprattutto di vegetali: erbe 
										fresche e secche, frutta, bacche, semi, 
										funghi, ghiande, germogli di cereali, 
										cortecce. |  
										| Abitudini generali | 
										
										
										Di carattere timido e sospettoso; ha 
										tendenze solitarie e appare molto legata 
										al proprio territorio da cui si 
										allontana di rado e solo se c’è 
										eccessivo disturbo. Ha un udito e 
										olfatto molto sviluppato e vista poco 
										acuta, percepisce più facilmente gli 
										oggetti in movimento. Corre molto 
										velocemente con improvvisi scatti ed è 
										capace di compiere salti molto lunghi. 
										Trascorre il giorno al riparo della 
										vegetazione, in un covo poco  profondo 
										che scava con le zampe anteriori e 
										modella con il corpo; diventa attiva al 
										crepuscolo e durante la notte. Quando si 
										allontana o ritorna al covo compie salti 
										e percorsi particolari per confondere le 
										tracce ai suoi nemici naturali. 
										Generalmente è silenziosa ed emette 
										mormorii, soffi e brontolii solo durante 
										i combattimenti e gli accoppiamenti; il 
										suo caratteristico grido è simile al 
										gemito di un neonato e viene emesso solo 
										quando è ferita o catturata. |  
										| Rapaci utilizzabili | Femmine di Astòre e di Harris, 
										Codarossa. |  
										| Tracce e segni di presenza | Impronte, fatte, giacigli |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | In battuta con o  senza cani. Se si è da 
										soli è necessario il cane da cerca. |  
							
							  
							     
							
							  
							
							  
								
									
										| Oryctolagus cuniculus |  
										| Classificazione | Mammiferi, Lagomorfi |  
										| Biometria | 1000-1200 grammi |  
										| Descrizione | 
										
										
										Dimensioni medie, forme raccolte, testa 
										relativamente grande e arrotondata, 
										orecchie lunghe, occhi grandi, arti 
										anteriori più brevi dei posteriori coda 
										corta. In ambo i sessi la colorazione 
										del mantello è bruno chiara, con 
										tonalità rossastre o grigie. |  
										| Habitat | Zone erbose naturali o coltivate di 
										pianura e di collina con terreni 
										asciutti; preferisce la vicinanza a 
										boschetti, arbusi, siepi o rocce che 
										possono offrirgli riparo. |  
										| Distribuzione in Italia | Sardegna e Sicilia |  
										| Fenologia |  |  
										| Alimentazione | Vegetariano: gemme, germogli, piante 
										erbacee, radici, cortecce, frutta, 
										bacche, semi e foglie |  
										| Abitudini generali | Di carattere timido ma socievole, ha 
										tendenze gregarie e vive in colonie 
										anche molto numerose in tane sotterranee 
										composte da un complesso sistema di 
										gallerie con diverse uscita. Abbandona 
										le tane al crepuscolo per andare a 
										pasturare nelle ore 
										crepuscolari-notturne. È molto stanziale 
										e ha uno spiccato comportamento 
										territoriale. Ha udito e olfatto molto 
										sviluppati, e un’ottima vista. 
										Silenzioso, ma se aggredito emette uno 
										stridio acuto. Procede a balzi e salti e 
										quando è disturbato corre compiendo 
										scarti improvvisi. |  
										| Rapaci utilizzabili | Maschio e femmina di Astòre, Harris e 
										Codarossa. Il maschio d’Astòre è il più 
										consigliabile. |  
										| Tracce e segni di presenza | Fatte, impronte, nascondigli |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | In battuta senza cani; se il territorio 
										è ricco anche in battuta da soli. Con 
										l’ausilio di cani da cerca o da tana. 
										Ove consentito si stana usando il 
										furetto o i Fox terrier. |  
							
							  
							
							  
								
									
										| Sylvilagus floridanus |  
										| Classificazione | Mammiferi, Lagomorfi |  
										| Biometria | 1000-1200 grammi |  
										| Descrizione | Simile al Coniglio ma ha orecchie e coda 
										più corte, zampe anteriori più sottili e 
										zampe posteriori più lunghe. |  
										| Habitat | Zone a vegetazione erbacea inframezzata 
										a boschetti, siepi, bordure di corsi 
										d’acqua, strade o ferrovie, roveti e 
										cespugli fitti |  
										| Distribuzione in Italia | Specie alloctona, naturalizzata in 
										alcune aree del nord Italia |  
										| Fenologia |  |  
										| Alimentazione | Si nutre di vegetali, soprattutto 
										giovani graminacee e leguminose, 
										d’inverno consuma anche piante legnose. |  
										| Abitudini generali | 
										
										
										È una specie attiva soprattutto al 
										crepuscolo o di notte e trascorre il 
										giorno in un covo. È molto veloce sulla 
										breve distanza ma poco resistente. Sul 
										terreno coperto procede a zig-zag. A 
										differenza del Coniglio selvatico non 
										vive in colonie e quando nei territori 
										occupati diviene numeroso tende ad 
										allontanarsi occupando nuove aree. |  
										| Rapaci utilizzabili | Maschio di Astòre e di Harris |  
										| Tracce e segni di presenza | Fatte, impronte |  
										| Tecniche di ricerca e contatto | Cane da cerca |  
							
							      
							  
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