Sarebbe buona cosa procurarsi dall’allevatore il
rapace che abbiamo scelto nei primi mesi
dell’estate così che si abbia più tempo per
giocare con lui nella voliera. Ovviamente prima
di ricevere l’animale sarebbe opportuno
organizzarsi con la voliera, il veterinario, le
fonti di cibo e tutta l’attrezzatura necessaria
ad accoglierlo.
Normalmente un rapace notturno non deve essere
tenuto legato al blocco ma libero in voliera o
in casa. Anzi sarebbe opportuno vietare
legalmente tale sistema (il blocco) per tenere
in notturni addestrati. Infatti la ragione
primaria per cui si preferisce legare al blocco
i rapaci diurni è che essi tendono a sbattere
nelle pareti di rete e dibattersi facendosi così
male e rovinandosi le penne. Ma questo con i
notturni non accade mai soprattutto se la
voliera è ben costruita. Il tenere i notturni in
voliera inoltre è molto più etologicamente
salutare per loro, fanno quello che vogliono
quasi come se fossero liberi; e se il problema è
lo spazio, ricordate che i notturni essendo
animali molto passivi, hanno bisogno,
normalmente, di poco spazio in voliera (anche
allo stato selvatico sono animali che hanno
degli home ranges solitamente ridotti rispetto
ai diurni). Le dimensioni minime delle voliere
vengono riportate successivamente. I rapaci
notturni vanno legati solo per il trasporto
all’esterno (sul pugno, o quando messi a
giardinare fuori sul blocco), mentre i rapaci
più piccoli (Assioli e Civette) non dovrebbero
mai essere legati!
Fig. 4.1.1: Modello di “falso braccialetto”
particolarmente indicato per i
rapaci notturni poiché può essere
messo e tolto insieme ai geti quando
serve. |
Fig. 4.1.2:
Falsi braccialetti sulle zampe di un
Barbagianni. |
Fig. 4.1.3:
Lunga in versione moderna, con
doppio moschettone alle estremità. |
Dal momento in cui il nostro rapace avrà
raggiunto il piumaggio completo, esso porterà
sempre i geti Aylmeri per tutto il tempo che lo
voleremo. Però sarebbe poi meglio togliere i
braccialetti nel periodo della muta e metterli
poi nuovi anche per una questione di sicurezza
(perché col tempo si rovinano). La sola
eccezione sono i rapaci notturni di dimensioni
eccessivamente piccole (Assioli e Civette) ai
quali non si metterà niente, e se si vuole
procedere al loro addestramento lo si farà solo
in voliera; oppure si potranno usare dei geti
con braccialetti facilmente rimovibili (falsi
braccialetti) così che possiamo metterli e
toglierli solo per la sessione di addestramento;
ma terminato il periodo di addestramento questi
rapaci notturni piccoli non dovranno più portare
geti.
Lo scienziato russo Pavlov ha scoperto i
riflessi condizionati facendo suonare una nota
ogni volta che dava da mangiare ad un cane:
l'animale, convenientemente affamato, cominciava
a salivare non appena sentiva la nota anche se
non vedeva il cibo. I falconieri usano questo
stesso principio ma lo avevano scoperto molti
secoli prima dello scienziato Pavlov. Il
fischietto è parte integrante dell'addestramento
di qualsiasi rapace: ogni volta che gli si dà da
mangiare si emette un fischio, il rapace dunque
assocerà quel fischio al cibo. Questo esercizio,
di fondamentale importanza, rivela tutta la sua
utilità sul campo: il fischio sarà un rinforzo
nel richiamo sia al pugno che al logoro e
permetterà al rapace di conoscere sempre
l'esatta posizione del falconiere anche quando
non può vederlo. Un buon fischietto deve essere
udibile a lunghe distanze. Ne esistono molti
modelli in commercio e vanno benissimo anche
fischietti non specificamente costruiti per
falconeria; i fischietti per addestramento dei
cani sono ottimi, per esempio.
Il campanello è uno strumento utilizzato dai
falconieri sin dall’antichità. Il suo ruolo è
quello di aiutare nel ritrovamento di un rapace
a breve distanza. Il suo uso era indispensabile
soprattutto quando non esistevano le radio.
Indubbiamente resta comunque un comodo aiuto,
molto economico che spesso può evitare la
perdita del vostro gufo. E’ però vero che i
rapaci notturni non sono grandi volatori, non
spiumano o spelano una preda prima di mangiarla
e in genere si muovono molto poco, restando
estremamente silenziosi, dunque riducendo ai
minimi termini l’utilità di questo accessorio.
Io dunque sconsiglio l’uso del campanello sui
rapaci notturni (soprattutto se volete tentare
la caccia con il Gufo reale!) e consiglio invece
l’uso degli Starlight che consentono di seguire
o individuare il rapace al buio; gli Starlight
sono dei tubicini di plastica usa e getta
acquistabili a costi ridottissimi presso i
negozi per la pesca; essi emettono una luce per
reazione chimica della durata variabile da poche
ore fino a 12 o 24 ore. Lo starlight va
collocato sulla zampa o, meglio ancora, sulla
coda del rapace, e acceso.
Fig. 4.1.4: Piccolo campanello
modificato con moschettone per
l’aggancio ai geti. L’attacco con
moschettone permette di agganciare
il campanello al rapace solo quando
serve. |
L’uso della radio non è d’obbligo con i rapaci
notturni, soprattutto se scegliete di allevarli
e tenerli in casa senza addestrarli per
l’esterno. Anche nel caso in cui volete
procedere all’addestramento per i voli liberi in
natura, la radio non sempre è necessaria; i
rapaci notturni sono animali che si muovono poco
e volano poco, e in genere non si allontanano
mai più di qualche centinaio di metri dal punto
in cui li avete persi. Molto più utile invece è
l’uso dello starlight.
La filagna è un fondamentale strumento di
addestramento. Essa consentirà infatti di
"testare" la risposta al richiamo al pugno o sul
logoro di un rapace durante la fase finale
dell'addestramento, prima di passare alla fase
dei voli liberi. La costruzione della filagna è
molto semplice, come si può facilmente intuire
guardando la foto sopra. La girella con
moschettone sarà del tipo da pesca al tonno, di
dimensioni non esagerate, anche per evitare di
appesantire troppo il sistema. Il cordino può
essere del sottile cordino per tendaggi ma ho
sperimentato con ottimi risultati anche il
Dacron, che è uno speciale filo intrecciato
utilizzato per la pesca dei tonni; questo filo
pur essendo estremamente sottile e leggero
possiede un carico di rottura ed una resistenza
alla trazione spaventosi, e ha anche il
vantaggio di essere estremamente leggero, dunque
il rapace spesso non si accorgerà per nulla di
essere legato; l'unico svantaggio nell'uso del
Dacron è che tende ad ingarbugliarsi molto
facilmente, ma se si prendono le dovute cautele
si riuscirà ad evitare questo inconveniente. La
lunghezza della filagna sarà di circa 60-70
metri.
Fig.
4.1.6: Filagna in “Dacron” |
Fig.
4.1.7: Barbagianni durante voli di
addestramento outdoor in filagna. |
Sui rapaci notturni non si usano cappucci! Il
cappuccio comunque è utile come strumento di
gestione, per esempio per trasportare i rapaci
in macchina. Nel caso dei rapaci notturni si usa
come soluzione alternativa il trasportino. Esso
può essere di legno o plastica. Io consiglio di
utilizzare i modelli in plastica acquistabili
presso i negozi di animali, sono facili da
pulire, robusti, funzionali ed economici.
L’importante è scegliere un trasportino di
dimensione adeguata al rapace che si trasporta.
Se il trasporto dura molte ore la dimensione del
trasportino deve essere molto superiore alla
dimensione standard, perché deve dare al rapace
chiuso all’interno la possibilità di muoversi un
minimo per sgranchire i muscoli. Una volta
acquistato il trasportino bisogna porre sul
fondo un tappetino artificiale in Astroturf o
materiale simile, oscurare la griglia anteriore
e le fessure laterali con del cartone, lasciando
passare l’aria attraverso le fessure create
dalla griglia anteriore. È infatti molto
importante che il rapace non possa vedere
all’esterno, altrimenti si dibatterebbe di
continuo. E ricordatevi di legare sempre con la
lunga il rapace una volta messo dentro il
trasportino (la lunga esce fuori dal trasportino
e va legata al manico).
Fig.
4.1.8: Trasportino in legno. I
modelli con i fori nella parte alta
come quello in foto NON sono idonei
perché il rapace può guardare fuori
e agitarsi. I fori devono trovarsi
in basso, davanti o ai lati. |
Per i rapaci notturni si usano logori che
simulano le loro naturali prede; per gran parte
delle specie di taglia medio-piccola
(Barbagianni, Allocchi, Gufi comuni, Civette) si
usano logori con un topolino finto (acquistabile
nei negozi di animale) di dimensioni appropriate
alla specie. Per i gufi reali (genere Bubo) si
useranno invece logori che simulano mammiferi
terrestri di taglia maggiore, in genere conigli
(acquistabili presso appositi rivenditori di
attrezzature per la falconeria), sempre di
dimensione adeguata alla mole del rapace.
Il logoro è un fondamentale strumento sia di
addestramento che di gestione per i rapaci
notturni. La funzione del logoro viene svolta
non tanto dalla sua forma che simula nel modo
più naturale possibile una preda naturale del
rapace ma soprattutto dal movimento! I logori da
falconeria classica per esempio, simulano in
genere la sagoma di un uccello e vengono
utilizzati roteandoli in aria. Allo stesso modo
si dovrà fare anche per i notturni: il logoro
deve essere mosso in qualche modo, generalmente
trascinandolo a terra (“traino al logoro”).
Fig.
4.1.9: Logoro “Dummy rabbit” che
simula un Lagomorfo. |
La borsa, classica o moderna, è utile per
trasportare sul campo tutte le attrezzature
necessarie alla gestione dei rapaci notturni.
Nella borsa vanno portati: 1) ricevitore radio,
se si possiede 2) Braccialetti e geti di riserva
3) Lunga di riserva 4) Filagna (anche se il
rapace è già addestrato) 5) Cibo per il rapace
6) Piccolo spruzzino con acqua (soprattutto nel
periodo estivo!) 7) Kit di prontosoccorso.
In falconeria si usano generalmente due tipi di
posatoi, i blocchi che simulano i le rocce dove
in natura si posano generalmente i falconi e le
pertiche che invece simulano i rami dove si
posano gli Accipitrini. Per i rapaci notturni
possono essere usate entrambe queste tipologie
di posatoi ma, contrariamente a quanto si possa
pensare, i blocchi sono più indicati per quasi
tutte le specie (Gufi reali e comuni, Assioli,
Barbagianni, Allocchi e Civette). Quando posso
cerco di utilizzare direttamente dei tronchi
naturali, come alternativa ai blocchi,
appositamente fissati su una base di acciaio
pesante o ghisa per renderli stabili sul
terreno.
Fig.
4.1.10: Quando vengono portati in
giro a volare liberi, i rapaci
notturni amano restare appollaiati
su posatoi dominanti, come questo
Gufo reale africano appollaiato su
un tronco. |
Fig.
4.1.11: L’uso di tronchi naturali
come posatoi per i rapaci notturni
in cattività è consigliabile, sono
economici e molto salutari per le
zampe dei rapaci. |
Fig.
4.1.12: I blocchi classici da
falconeria possono essere utilizzati
anche per i rapaci notturni ma solo
per breve tempo, per esempio come
posatoi mobili quando si va in giro
col rapace, ma non sono
consigliabili per i locali di
allevamento dove i rapaci passeranno
gran parte del loro tempo. |
Fig.
4.1.13: Barbagianni al blocco. |
Fig.
4.1.14: Gufo reale africano al
blocco. |
Fig.
4.1.15: Gufo reale virginiano al
blocco. |
Con rapaci imprintati docili e domestici come i
rapaci notturni il guato potrebbe anche essere
inutile; rapaci gestiti in questo modo infatti,
si appoggeranno molto dolcemente e con
delicatezza sul pugno. Il guanto è però
necessario non tanto per proteggersi ma per
assicurare al rapace un posatoio stabile e
sicuro. Addirittura più è rigido il guanto e più
il rapace lo apprezzerà come posatoio, cosa che
ne faciliterà l’addestramento; come si vedrà più
avanti infatti spesso i rapaci notturni
preferiscono poggiarsi su un posatoio una volta
richiamati piuttosto che al pugno.
I guanti utilizzabili per i rapaci notturni sono
identici a quelli usati generalmente in
falconeria per i rapaci diurni. Scegliete un
guanto di buona qualità e comodo sia per voi ma
soprattutto per il rapace.
Fig.
4.1.16: Il guanto serve per
assicurare un posatoio sicuro e
stabile anche per grossi rapaci
notturni come questo Gufo reale
europeo. |
L'uso della bilancia verrà descritto nel
capitolo specifico sull'addestramento. Possono
essere utilizzate le normali bilance da cucina,
sia digitali che analogiche, e proporzionate
alla mole del rapace: per rapaci sotto il kg si
possono usare bilance con limite massimo di peso
di 5 kg e una risoluzione di +o- 1 gr o al
massimo 2 gr. Non conviene scegliere bilance con
precisione più scarsa (per esempio di 5 gr)
poichè ci potrebbero indurre in errore durante
le fasi di controllo del peso. La bilancia una
volta comprata dovrà essere modificata per
montare sopra un posatoio a T per il rapace. La
figura fa capire meglio delle parole questa
modifica. Il posatoio comunemente viene
realizzato in legno e fissato con una vite o
della buona colla.
Le bilance devono essere precise e stabili e
devono essere settate ogni giorno, per questo è
bene tenere sempre un peso standard di 500 gr
col quale settare la bilancia ogni giorno! Per
quanto riguarda la precisione: la bilancia deve
avere una precisione di + o - 1 gr per falchi
fino a 1000 gr di peso e durante le fasi di peso
bisogna tenere conto di differenze minime di 5
gr (sempre per un falco di 1000 gr); ricordate
che un solo escremento di un falco di 1kg pesa
circa 5 grammi e che già una differenza di soli
5 gr su un falco di 1 kg può mostrare delle
differenze facilmente riconoscibili nel suo
comportamento.
Fig.
4.1.17: Gufo reale europeo sulla
bilancia. |
La gestione alimentare dei rapaci notturni in
cattività è piuttosto semplice, seguendo le
regole elencate sotto:
Ø
I rapaci notturni sono carnivori, va
somministrata loro solo carne e invertebrati
(per alcune specie).
Ø
In genere il cibo viene conservato in
congelatore. Il congelamento inoltre uccide
molti patogeni.
Ø
Il cibo viene somministrato morto tranne alcune
eccezioni (riabilitazione e reintroduzione) a
temperatura ambiente.
Ø
Mai utilizzare cibo malandato (scongelato da
troppo tempo –> max 3 giorni in frigo).
Ø
I rapaci notturni non bevono, ma assumono
l’acqua dal cibo.
Ø
Va comunque sempre somministrata una ciotola per
bere e farsi il bagno
Ø
I rapaci notturni inghiottono le prede intere,
quindi i topolini e i DOCs possono essere
somministrati interi
Ø
Altri tipi di cibo (pollo, coniglio, quaglia,
per esempio) vanno invece comunque spezzettati
(in pezzi di dimensione proporzionale alla
dimensione del rapace) soprattutto se
somministrati a specie di piccola dimensione
(Assioli, Civette etc.).
Ø
Per esempio: per Allocco pezzi da 1-2 cm x 5 cm
Ø
Tutti i rapaci vanno alimentati una volta al
giorno, tranne i più piccoli (Assiolo, Civette)
per i quali è necessario operare due
somministrazioni al giorno.
Ø
E’ utile fornire cibo il più possibile “intero”
cioè con peli o penne. La carne netta e pulita è
sconsigliabile se fornita per periodi troppo
prolungati, bisogna alternarla ognitanto con
animali interi.
Ø
Il cibo con penne o pelo aiuta a formare delle
borre morbide che mantengono perfettamente
funzionale ed in salute l’apparato digerente
Fig.
4.2.1: Già all’età di 5 settimane
questo Gufo reale africano può
tranquillamente inghiottire dei topi
interi. |
Con questo termine (che significa "Prove
alimentari") si indica la tecnica ideale per
capire quale e quanto cibo un animale mangia e
preferisce mangiare anche in funzione dei vari
periodi dell'anno. In sintesi questa tecnica
consiste nel somministrare vari tipi di cibo
all'animale in voliera e in abbondante quantità,
per poi andare a controllare sulla mangiatoia
quanto cibo è stato consumato e quali sono i
tipi di cibo che l'animale ha preferito. Con gli
Strigiformi sarà bene somministrare il cibo per
le prove nelle ore serali ed analizzare ciò che
rimane il mattino successivo. Così facendo
scopriremo le abitudini alimentari di ogni
singolo individuo, e faremo bene a segnarle in
una sorta di "menù individuale".
Questa tecnica è utile in quelle circostanze in
cui ci chiediamo se stiamo operando
correttamente o meno: se abbiamo comprato una
nuova specie di Strigiforme e non sappiamo quale
cibo somministrare ed in quale quantità,
operiamo con un food trial, somministriamogli
vari tipi di cibo (DOCs, topi, ratti, coniglio
ecc..) in abbondante quantità e quindi
analizziamo i resti, così scopriremo subito
quali sono le sue preferenze alimentari e le sue
esigenze quantitative.
N |
TIPO DI CIBO |
DESCRIZIONE |
SPECIE |
1 |
DOC (PULCINI DI POLLO ) |
Usati soprattutto quando hanno pochi
giorni di età (1-3) vengono
sommministrati interi. Se si usano
più grandi, bisogna tagliarli in
grossi pezzi, ma senza togliere
piume e penne. Sono molto buone
anche solamente le teste dei polli
adulti (molto economiche e
nutrienti) |
Tutte le specie |
2 |
|
Vengono somministrate intere, così
come sono. Costituiscono una dieta
ad alta percentuale proteica, ma
sono piuttosto costose, perciò è
meglio usarle di tanto in tanto per
variare la dieta. |
Solo rapaci diurni (falconi,poiane,
sparvieri) |
3 |
(COLUMBA LIVIA) |
Mai somministrarlo senza averlo
prima congelato, perché c’è il
rischio della Tricomoniasi. Tagliare
via la testa e gli intestini prima
di darlo al falco. Può essere usato
anche intero. |
Soprattutto falconi |
4 |
|
Contengono un’alta percentuale di
proteine. Sono molto economici e
facili da reperire presso i negozi
di animali o i fornitori dei
laboratori di ricerca. |
Tutti i rapaci ad eccezione di
alcuni falconi (pellegrino) |
5 |
CARNE DI MANZO |
Facilissima da reperire; non bisogna
usarla in eccesso perché poco
nutriente; alternarla spesso con
altri cibi. |
Tutte le specie. |
6 |
INTERIORA DI POLLO E CUORE DI MANZO |
Sono alimenti molto nutrienti. Vanno
bene per tutti i rapaci notturni,
soprattutto durante la fase di
crescita ma bisogna alternarli con
cibo ricco di calcio (topi),
fondamentale per lo sviluppo delle
ossa. |
.Tutte le specie |
Tab. 4.2.1:
Principali tipi di cibo utilizzati
per la gestione in cattività dei
rapaci. |
Quella che segue è una lista dei tipi e quantità
di cibo somministrato alle varie specie di
rapaci notturni in un grosso centro di
allevamento:
1) Gufi Reali di grosse dimensioni
(Gufo reale euroepo, Gufo reale Virginiano e
simili): da 4 a 5 pulcini per ogni individuo (in
base al clima, nel periodo freddo 5 pulcini e
nel periodo caldo 4) o un ratto o una grossa
quaglia o 4-5 topi o un terzo di coniglio.
2) Strigiformi di media dimensione
(Allocco, Barbagianni ecc..): 2-3 pulcini o una
quaglia media o mezzo ratto o 2-3 topolini o una
coscia di coniglio.
3) Piccoli Strigiformi
(Civette ecc...): 1-2 pulcini al giorno o mezza
quaglia o 1-2 topolini o una coscia di coniglio.
4) Strigiformi molto picoli (Assioli
europei per esempio): un pulcino (senza peli) o
mezza piccola quaglia o un topolino (senza
peli), ma anche anellidi (come i lombrichi),
locuste, grilli, cavallette e camole (reperibili
nei negozi di pesca sportiva o nei negozi di
animali specializzati in rettili).
Bisogna tenere presente che queste tabelle
alimentari sono molto generiche e sono dosi
alimentari "abbondanti" sulle quali dunque
operare una selezione (food trial), cioè vedere
quanto cibo resta e settare le dosi successive
su questa misura. Nei periodi caldi i rapaci
mangeranno di meno, quindi se ci accorgiamo che
giorno per giorno lasceranno cibo nella
mangiatoia, diminuiremo la rata alimentare per
aumentarla di nuovo con l'arrivo dei primi
freddi.
In questo paragrafo descriveremo gli
alloggiamenti e i locali di allevamento per i
rapaci notturni usati nelle attività di tipo 1,
2, 3,e 4 (allevamento semplice, addestramento
normale, da caccia e speciale). I locali per la
riproduzione in cattività sono invece descritti
nel capitolo apposito.
Ci sono due modelli di voliera che io
assolutamente sconsiglio a tutti: il primo
modello è la voliera completamente aperta,
coperta solo di rete dove gli animali non hanno
nessun rifugio, nessuna protezione dalle
intemperie e dalla vista delle persone; il
secondo modello è la voliera completamente
chiusa (skylight), da dove gli animali non
riescono a vedere quasi neanche il cielo, questo
tipo di voliera infatti è molto utile con i
rapaci diurni, ma sconsigliabile con i rapaci
notturni domestici che si riprodurranno senza
alcun problema e anzi, forse anche più
facilmente, nelle voliere semi-aperte.
La scelta del posto giusto dove costruire la
voliera riveste una grande importanza: errori in
questa fase potrebbero compromettere la salute
del rapace. Poiché stiamo parlando di voliere
singole e non per riproduzione, avremo minori
problemi di spazio perchè queste voliere hanno
delle dimensioni più ridotte rispetto alle
voliere da riproduzione. Per alcune specie di
notturni come ad esempio quelle troppo piccole
(Assioli) o quelle provenienti da regioni calde
(Gufo reale africano), è consigliabile cercare
un alloggio "Indoor" cioè interno, in casa o in
garage per esempio oppure costruire una voliera
completamente in muratura Viceversa per le
specie nordiche come le ssp nordiche del Gufo
reale Europeo, l'Allocco di Lapponia ed il Gufo
delle nevi, è fortemente consigliabile scegliere
un luogo esterno, al fresco, esposto a nord e
sempre ombreggiato. Molte persone preferiscono
tenere il loro rapace notturno in casa, o
completamente libero, o parzialmente libero.
Poiché il rapace può comunque creare dei casini
e dei danni se libero per la casa, una buona
soluzione adottata da molti è costruirgli una
piccola voliera interna, completamente aperta
(perchè comunque è già interna alla casa) dove
il rapace passerà gran parte del suo tempo, per
poi farlo uscire periodicamente, per esempio la
sera per qualche ora o nel pomeriggio per
portarlo fuori. Sia che la voliera sia interna
sia esterna, è sempre bene evitare luoghi troppo
umidi (cucina, bagno).
Fig. 4.3.1: La foto
illustra tre foto di rapaci notturni
che hanno esigenze climatiche
totalmente diverse. Sulla sinistra,
il Gufo delle nevi (Bubo
scandiacus), è una specie bene
adattata a climi molto freddi, e
dunque deve essere gestita
correttamente dal punto di vista
climatico assicurando locali
freschi, ombrosi ed esposti a nord.
A destra, un Gufo reale africano (Bubo
africanus) che invece, essendo
adattato a climi caldi e secchi,
deve essere gestito climaticamente
in modo diverso, assicurandogli
sempre locali di allevamento caldi e
secchi, anche in inverno. Al centro
invece il Gufo reale europeo (Bubo
bubo) è perfettamente adattato
al clima italiano e non richiede
particolari accorgimenti climatici
nella gestione in cattività. |
Fig. 4.3.2: Voliera
per Gufi delle nevi. La posizione
della voliera è esposta a nord così
da dare un clima quanto più fresco
possibile a questi rapaci, adattati
a climi freddi. |
Esistono 3 tipologie fondamentali, dunque, di
locali di allevamento per un rapace notturno,
vediamole nei particolari:
1) Voliera classica singola : la
voliera semplice è il modo in assoluto migliore
per tenere un rapace notturno in cattività nella
massima sicurezza e fornendogli il massimo
benessere, purché vengano rispettate certe
regole. Questo tipo di voliera è più piccola
rispetto alle voliere da riproduzione, che
devono ospitare una coppia, ma la tecnica di
costruzione, la scelta dei materiali, della
forma e tutte le altre caratteristiche sono
praticamente identiche. La struttura della
voliera non deve essere ne completamente aperta
nè completamente chiusa (Skylight).
2) Falconiera/Gufiera: dovrebbe in
teoria essere utilizzata con i rapaci
addestrati, esattamente allo stesso modo della
falconiera per i falconi addestrati per la
falconeria. Consisterebbe di uno spazio dove
tenere il rapace legato al blocco, per tutto il
tempo, e da cui viene prelevato solo per le
sessioni di addestramento o di volo vero e
proprio. Io sconsiglio vivamente di tenere
qualsiasi rapace notturno in questo modo. Un
rapace notturno si adatta molto male a vivere
legato al blocco e avrà presto seri problemi
fisici. Per tenere dunque i rapaci notturni
addestrati la miglior soluzione è la "Gufiera"
che è basicamente costituita da una voliera
classica o una voliera interna oppure come altra
opzione si potrebbero tenere liberi in casa.
3) Libero in casa/Voliera interna:
I notturni sono tra i rapaci quelli che più si
adattano a vivere come PET cioè come animali
domestici da appartamento. Tengo però a
precisare che tenere un notturno libero in casa
è MOLTO impegnativo, e richiede un notevole
lavoro ed impiego di tempo, sia per modificare
radicalmente la stanza dove l'animale verrà
tenuto (o tutte le stanze nel caso vogliate
lasciarlo libero in tutta la casa) sia per
pulire tutti i disastri e i "bisognini" che
andrà a seminare in giro. Per prima cosa,
vediamo perchè un notturno può essere un buon
animale da appartamento a differenza di un
rapace diurno: 1) I rapaci notturni sono animali
molto passivi e dunque passeranno molto del loro
tempo appollaiati a guardare fuori da una
finestra o a osservare le attività che si
svolgono attorno a loro o a dormire. 2) Sono
molto docili e affettuosi, e la gran parte dei
loro comportamenti è identica a quella di un
gatto (vogliono le coccole, sono giocherelloni,
vengono a dormire sulle spalle o sulle gambe
della persona che li ha allevati e su cui sono
imprintati ecc...) 3) Sono molto puliti,
GENERALMENTE i loro escrementi non hanno nessun
odore particolare . Ecco gli svantaggi rispetto
ad un gatto: 1) I notturni volano, dunque
copriranno anche le zone aeree della casa e
bisognerà organizzarsi di conseguenza per
evitare che facciano dei danni. 2) Sono molto
giocherelloni, anche da adulti, e anche in
questo caso sarà necessario organizzarsi e
prendere le dovute precauzioni per evitare che
distruggano tutto quello che gli capita tra le
zampe. 3) Non è possibile controllare
dove andranno a fare i bisogni come con un
gatto, non è possibile addestrarli e dunque
bisognerà anche in questo caso organizzarsi bene
e pulire frequentemente. Esistono due modalità
principali per tenere un rapace notturno in
appartamento: 1) Voliera interna:
Il rapace viene tenuto per la maggioranza del
tempo dentro una voliera, di adeguate
dimensioni, interna alla casa (da evitare il
bagno e la cucina, luoghi umidi e non idonei) e
viene tirato fuori dalla voliera tutti i giorni
per una o più ore durante le quali potrà stare
libero in casa o in una stanza, giocare,
interagire con le persone, mangiare, volare e
sgranchirsi le ali eccetera. Il locale (stanza o
intero appartamento) entro cui verrà liberato il
rapace deve comunque essere modificato per
evitare che esso combini dei danni o che possa
esso stesso farsi un danno. 2) Stanza
dedicata: In questo caso, come ho
fatto io per esempio, ho dedicato una intera
stanza, appositamente modificata, al rapace.
Nella stanza dedicata possono continuarsi a
svolgere le normali attività umane anche se con
qualche limite dovuto alle modifiche da
apportare.
In base alla mia esperienza ci sono alcune
specie più indicate di altre a vivere in
appartamento, ma purtroppo non esiste la specie
"ideale": la Civetta è una tra le specie
migliori, perchè è piccola e non fa molta
confusione ma ha lo svantaggio di poter
diventare particolarmente vocifera nel periodo
riproduttivo ed estivo; il Gufo reale Africano è
una specie ancora più adatta, quasi "ideale" se
non fosse per la sua difficoltà di reperimento,
il prezzo e le sue esigenze climatiche (che
comunque in appartamento sono sempre rispettate,
poichè vivendo insieme con l'uomo il locale sarà
sempre ben riscaldato); il Barbagianni è un pò
meno adatto perchè troppo "casinista" ma si
adatta bene a vivere comunque in una voliera
interna; il Gufo reale europeo è anch'esso
troppo “casinista” (ma per motivi diversi
rispetto al Barbagianni) a causa della sua
grossa mole, anche in questo caso è dunque
meglio tenerlo in una voliera interna di
adeguate dimensioni; sconsiglierei invece di
tenere in casa un Gufo delle Nevi a causa
delle sue particolari esigenze climatiche (clima
freddo) che difficilmente potrete mantenere in
casa dove vivrete anche voi. Se opterete per la
scelta 2 (stanza dedicata) procedete come segue:
eliminare tutti gli oggetti delicati dalla
stanza (vasi decorativi, piante con vasi ecc...)
che il rapace potrà far cadere e rompere;
eliminate tutte le possibilità di fuga (usate
delle reti sulle finestre, reti metalliche
termosaldate e fissate con tasselli);
controllare tutti i posatoi, eliminare quelli
superflui e sotto gli altri posatoi ponete dei
fogli di giornale; costruite un posatoio
apposito, molto alto, così che il rapace lo
preferirà a tutti gli altri e possibilmente
vicino ad una finestra, in modo tale che il
rapace potrà guardare fuori quando sta
appollaiato, questo posatoio specifico può
essere un posatoio a parete sotto al quale ci
sarà una larga base coperta da fogli di giornale
per la raccolta degli escrementi; la mangiatoia
sarà sul posatoio stesso.
Fig. 4.3.3:
L’Assiolo, come si è detto, è
sconsigliabile ai neofiti per via
della sua estrema delicatezza.
Quando si ha la necessaria
esperienza si può allevare in casa,
tenendolo in una voliera interna di
piccola dimensione, come l’esemplare
in foto. |
Fig. 4.3.4: I rapaci
notturni imprintati, se viene
mantenuto con loro un contatto
continuo e giornaliero, si
comportano come dei gatti. Per
esempio amano dormire nei posti più
morbidi come il letto… |
Fig. 4.3.5: Quando
vengono allevati in casa i notturni
possono sfruttare tutte le nicchie,
compreso il divano, che usano spesso
per dormire o riposare. |
Fig. 4.3.6: Se
allevati in casa è bene dare ai
rapaci la possibilità di usare
almeno un davanzale di una finestra.
Sul davanzale va posta della
ghiaietta sul fondo e va chiusa la
finestra con una rete termosaldata,
come in foto. I notturni amano stare
fuori a guardare soprattutto durante
la notte. |
Fig. 4.3.7: Questa è
la tipica posizione di riposo dei
rapaci notturni adulti; mentre da
pulli possono anche stirarsi
completamente con le zampe dietro il
corpo, in una posizione simile a
quella degli umani. |
4) Voliera doppia:
viene utilizzata quando si decide di acquistare
una coppia di rapaci. La scelta della coppia
rispetto al singolo individuo è in assoluto la
migliore. Se i due rapaci hanno ricevuto un
corretto imprinting (dual imprinting) resteranno
docilissimi con l’uomo ma potranno anche
riprodursi. Le dimensioni delle voliere doppie
vengono indicate nel sottoparagrafo successivo.
Le caratteristiche di una voliera doppia vengono
descritte successivamente e sono simili a quelle
della voliera singola.
La tabella seguente indica le dimensioni minime
per le voliere singole e doppie (sia interne che
esterne) per varie specie di rapaci. Per
dimensioni “minime” si intende la dimensione
sotto cui non bisogna scendere, per poter
mantenere un certo benessere del rapace, ma
sopra le quali si può salire per aumentarne il
benessere. Indubbiamente più è grande la voliera
e maggiore sarà il benessere fisico e
psicologico del rapace, soprattutto nel caso
delle coppie da riproduzione, nelle quali
aumenterà notevolmente la probabilità di
accoppiamento.
Nome italiano |
Voliera singola(in mt) |
Voliera per una coppia (in mt) |
Gufo reale europeo |
2 x 2 x 2(h) |
3 x 4 x 2,5(h) |
Gufo reale africano |
1,5 x 2 x 1,5(h) |
3 x 3 2 (h) |
Gufo reale virginiano |
1,5 x 2 x 1,5(h) |
3 x 3 x 2,5(h) |
Gufo delle nevi |
2 x 2 x 1,5(h) |
3 x 3 x 2,5(h) |
Civetta comune |
1,5 x 1 x 1(h) |
2 x 2 x 2(h) |
Assioli |
1,5 x 1 x 1(h) |
2 x 2 x 2(h) |
Barbagianni |
1,5 x 1,5 x 1,5(h) |
2 x 2,5 x 2 |
Allocco di Lapponia |
2 x 1,5 x 1,5(h) |
3 x 3,5 x 2(h) |
La regola principale nella costruzione delle
voliere è quella di non andare al risparmio,
infatti una voliera costruita male, in fretta e
con materiali scadenti vi arrecherà più danni
che altro, spesso provocando la fuga del rapace!
Usate materiali di prima qualità e curate la
costruzione nei minimi dettagli, inserendo anche
una doppia porta per evitare la fuga accidentale
del rapace quando voi entrate in voliera. Le
immagini riportate sotto danno alcuni esempi
della struttura delle voliere singole e doppie.
Il legno e i pannelli coibentati sono tra i
migliori materiali di costruzione disponibili e
la rete termosaldata è la qualità migliore che
si possa scegliere. Ricordate che le voliere per
rapaci notturni non devono essere completamente
chiuse ai lati ma devono avere molte finestre
aperte (coperte solo con rete) o anche uno o più
lati completamente aperti, ciò perché i notturni
hanno bisogno di guardare fuori e, se sono
imprintati, devono sentire/vedere persone
all’esterno della voliera nei momenti in cui vi
alloggiano. Il tetto deve essere coperto solo
per metà, offrendo così una zona protetta dai
fattori atmosferici ed una zona aperta da cui
arrivi luce solare e anche pioggia (che molti
notturni amano!).
Fig. 4.3.8: Modello
di voliera esterna adatta per rapaci
notturni. Il tetto è coperto per
metà, creando una zona protetta per
i rapaci, l’altra metà viene
lasciata aperta così da far passare
i raggi solari e la pioggia che i
rapaci amano. Le pareti possono
essere completamente chiuse ma è
necessario lasciare almeno una
finestra aperta verso l’esterno da
cui i rapaci possano guardare fuori.
Nella voliera sono inoltre presenti
dei posatoi a parete, un tronco
naturale e una roccia, il bagnetto
ed una mangiatoia. |
Ambiente
interno
La voliera, deve contenere un nido che il rapace
può usare, anche se si tratta di un singolo
individuo, per andare a dormire trovandovi un
ambiente buio e ben protetto; il sole è
importante per la salute dei rapaci, ma nel caso
dei notturni è anche importante garantire loro
delle zone di buio, più consone alle loro
abitudini notturne.
Altri elementi che arricchiscono la voliera sono
i posatoi: devono essere adatti alla specie e
costruiti in maniera corretta, usando tronchi e
rami naturali (da sostituire quando diventano
troppo lisci) oppure posatoi in legno ricoperti
da tappetino artificiale tipo “Astroturf”. Anche
delle rocce naturali poste sul fondo sono utili
posatoi per molte specie di rapaci notturni.
Il bagnetto deve sempre essere presente perché i
rapaci amano fare il bagno; l’acqua deve essere
cambiata periodicamente e in estate deve essere
cambiata anche 2 volte al giorno perché i rapaci
possono anche bere quando fa troppo caldo.
Ricordatevi di non posizionare il bagnetto sotto
la mangiatoia!
Il fondo della voliera va ricoperto di ghiaietta
che va cambiata una volta l’anno. Nella voliera
infine è presente anche una mangiatoia
accessibile, come il bagnetto, dall’esterno, per
poter somministrare il cibo fresco e togliere
gli eventuali resti del cibo vecchio.
Per finire, è utile cercare di dare anche un
ambiente più naturale possibile arricchendo
l’interno della voliera con vegetazione
naturale, sia sul fondo (lasciando crescere
l’erba) sia nella zona più aerea inserendo
piante, rampicanti o alberelli. Questo vale
soprattutto per le coppie da riproduzione ma
anche i singoli individui imprintati possono
ricevere un maggior benessere da una voliera con
vegetazione naturale.
Fig. 4.3.9: Voliera
per gufi reali. Notare i posatoi a
tronchetto naturale, il nido (in
fondo) di forma semichiusa (si
vedono i due gufi reali dentro il
nido), e la struttura generale della
voliera, che è di tipo “Skylight”
cioè con tutte le pareti chiuse e la
luce che proviene solo da una
porzione di tetto aperta. |
Fig. 4.3.10:Altro
esempio di arricchimento ambientale
nella voliera di una coppia di Gufi
reali europei. La fitta vegetazione
presente all’interno della voliera
dà protezione agli animali oltre che
un ambiente molto più naturale che
li incoraggia alla riproduzione. |
Fig. 4.3.11: Le foto
illustrano il sistema per riempire
il bagnetto dall’esterno ed
eventualmente estrarlo senza
disturbare i rapaci. |
Fig. 4.3.12: Le tre
foto sopra illustrano un sistema per
la gestione della mangiatoia interna
alla voliera. Attraverso il tubo di
alimentazione viene fornito il cibo,
mentre attraverso lo sportello è
possibile prelevare i resti di cibo
non mangiati per tenere pulita la
voliera. |
Fig. 4.3.13: Coppia
di Gufi delle nevi (Bubo scandiacus)
in voliera. Si noti il nido
utilizzato in questa voliera, posto
a terra, dove la specie nidifica
naturalmente. |
Fig. 4.3.14:
Vari modelli di nidi
artificiali utilizzabili per la
riproduzione dei rapaci:
A)Piattaforma per grossi falconi
(Pellegrini, Lanari).
B)Nido a coppa adatto a Sparvieri,
Astori, alcune specie di gufi.
C)Nido a cassetta per Gheppi
americani, comuni, Civette, Assioli.
D)Grosso contenitore da nido (1 mt
di lato) per Gufi reali e specie
affini. |
Fig. 4.3.15: Posatoio
seminaturale per Gufi delle nevi. |
Indubbiamente la pulizia e l’igiene saranno
fondamentali (in particolar modo nel caso
dell’allevamento di animali che si nutrono di
carne); per questo si dovranno effettuare delle
pulizie ordinarie (cambio dell’acqua del
bagnetto e pulizia della mangiatoia ogni giorno,
cambio della ghiaia e pulizia delle pertiche
ogni mese) e straordinarie (disinfettazione e
pulizia completa ogni sei mesi).
Il becco e gli artigli dei rapaci notturni sono
a crescita continua. In cattività può capitare
che il rapace non abbia possibilità di consumare
queste appendici che quindi possono allungarsi a
dismisura arrecando problemi a volte anche gravi
all’animale. Becco e artigli devono quindi
essere tagliati e limati come si fa con i rapaci
notturni se crescono troppo, usando delle
forbicine, limette e taglia unghie.
Come si è già detto il rapace va scelto anche in
funzione del clima della zona in cui vivete e i
locali di allevamento vanno costruiti in modo da
rispettare le sue esigenze climatiche. Però
questi accorgimenti spesso possono risultare non
sufficienti ad assicurare il giusto clima
fisiologico ad una specie, soprattutto in questo
periodo di surriscaldamento globale che porta
delle estati caldissime. Il problema primario è
dunque non tanto il sottoriscaldamento ma il
sovrariscaldamento per molte specie e a volte
anche per specie molto bene adattate a climi
caldi come il Gufo reale africano. Quando fa
troppo caldo potete capire il benessere del
rapace dal suo linguaggio corporeo: ci sono due
indicatori principali che ci devono allarmare
quando il rapace sta sentendo troppo caldo; esso
infatti terrà le ali semiaperte per disperdere
calore e/o attuerà una “fluttuazione gulare”
(respirando a becco aperto, con visibili
movimenti della gola, come fanno i cani o come
facciamo noi quando ansimiamo) sempre per
disperdere calore, attraverso l’evaporazione dei
fluidi della cavità orale. Quando osservate il
vostro rapace comportarsi in questo modo dovrete
intervenire o spostandolo in un posto più fresco
oppure bagnandolo spruzzandogli dell’acqua
addosso, operazione che va ripetuta anche più
volte al giorno, ogni volta che notate che il
rapace sta sentendo troppo caldo. Il caldo
eccessivo infatti può provocare anche la morte!
Come si è già detto, con la sola eccezione
(comunque parziale) della riproduzione in
cattività, è importante che i rapaci notturni
siano imprintati sull’uomo, cioè allevati sin da
piccoli a mano. Questo li rende docili e
affettuosi e molto più facili da gestire sia per
il semplice allevamento che per l’addestramento.
Ma, gestire un imprintato, non è così semplice:
spesso gli imprintati possono diventare degli
urlatori, cosa che nei rapaci notturni può dare
molto fastidio soprattutto se avete dei vicini
poco tolleranti. Non solo, un rapace imprintato
ha bisogno del continuo contatto con l’uomo,
altrimenti si inselvatichisce in poco tempo (a
volte basta lasciarlo solo per 1-2 settimane per
provocarne il rinselvatichimento!). Il contatto
col rapace deve quindi far parte della routine
quotidiana di gestione finalizzata al suo
benessere psicologico; ogni giorno dovete
passare almeno 1-2 ore con lui entrando nella
sua voliera e restando con lui, oppure
portandolo in giardino o portandolo in casa
magari mentre guardate la tv nel divano o mentre
leggete un libro. Maggiore è il contatto che
avete col vostro rapace e maggiore sarà il suo
affiatamento e il suo legame nei vostri
confronti. Un rapace notturno imprintato si
comporterà in modo molto simile ad un gatto: può
addormentarsi accucciato sulle vostre gambe, ama
le coccole, le carezze soprattutto i grattini
sotto la gola, è estremamente giocherellone e
curioso verso qualsiasi oggetto, può passare
anche un’ora giocando con una penna, una carta
accartocciata o una gomma, se lo tenete in casa
potete ritrovarvelo a dormire nel vostro letto
la mattina quando vi svegliate e così via.
Fig. 4.4.1: I rapaci
notturni possono essere coccolati e
accarezzati alla stregua dei cani e
dei gatti. Il loro piumaggio è molto
morbido e ciò rende piacevole
accarezzarli. È però da sottolineare
che devono essere abituati sin da
piccoli al contatto fisico
altrimenti si rischia di stressarli.
E' consigliabile quindi acquistare
il vostro primo rapace quando ha
ancora poche settimane o al massimo
1-2 mesi di età ed abituarlo da
subito alle persone; deve essere
abituato sin dalla tenera età a
vedere posti nuovi, persone sempre
diverse e "confusione" (macchine,
cani etc.) altrimenti, da adulto,
diventerà aggressivo verso gli
estranei ed i cani e simpaurirà
facilmente, "congelandosi", quando
viene portato in un posto nuovo. |
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