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 Riproduzione in cattività dei rapaci notturni

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Introduzione

Maggiori dettagli sulla riproduzione in cattività dei rapaci notturni si possono trovare sulla sezione “rapacicoltura” del sito www.falconeria.info. Si ricorda qua che la specie migliore con cui iniziare è sicuramente il Barbagianni in quanto si tratta di un rapace notturno facile da reperire, economico, molto produttivo e semplice da riprodurre e con pochissime esigenze sia nella dimensione delle voliere che nel clima. Di seguito vengono riportati alcuni dettagli sulle tecniche di rapacicoltura applicate ad alcune specie di rapaci notturni.

 

 

 

Riproduzione in cattività del Barbagianni (Tyto alba)

 

Viene qui descritta l'esperienza riproduttiva con una coppia di Barbagianni in cattività. I due membri della coppia sono stati acquistati da un allevatore italiano quando avevano ormai circa 3 mesi di età ed erano stati allevati dai loro genitori naturali. Sono stati collocati in una voliera esterna, chiusa su tutti i lati con una cannizzata ma con una grande finestra a rete sul lato meno esposto alla confusione e alle intemperie, il tetto era aperto per un terzo e coperto da onduline in vetroresina e cannizzata per i rimanenti due terzi. La dimensione della voliera era di 3 mt x 2 mt x 2(h) mt. Il nido utilizzato aveva forma a box chiuso di 30 x 40 x 40(h) tetto leggermente inclinato, spiovente, e una parete laterale era aperta con un foro quadrato di 20 x 20 cm su un angolo, il fondo del nido era ricoperto da ghiaietta fine. Come posatoi sono stati utilizzati dei rami secchi di spessore variabile tra i 2 e i 4 cm di diametro, mentre il bagnetto era costituito da una bacinella di plastica riempita con acqua sempre pulita fino a 5 cm di altezza, i Barbagianni amavano molto fare il bagno, principalmente nelle ore notturne. Il fondo, infine, era lasciato al naturale, con erbetta, sassi e terriccio misto a ghiaia. Come alimentazione sono state utilizzate sia quaglie che topolini, e di tanto in tanto anche pulcini di pollo; queste tre tipologie di cibo venivano alternate da un giorno all'altro. Per tutto l'anno venivano sempre somministrate queste dosi giornaliere (per la coppia): 1 grossa quaglia, 4 pulcini (piccoli), o 2 topi di media-grossa dimensione o 1 ratto; poichè in inverno l'esigenza alimentare è alta a causa delle basse temperature mentre nel periodo caldo l'esigenza alimentare resta alta a causa delle esigenze riproduttive e di muta, conviene sempre quindi abbondare col cibo e togliere ogni giorno il cibo superfluo rimasto dal giorno precedente. Già nella stagione riproduttiva successiva la coppia ha dato segni di corteggiamento (1 anno di età dunque), del resto d Barbagianni maturano sessualmente a circa 1 anno dalla nascita. La femmina ha deposto 5 uova nella prima covata che le sono state lasciate covare naturalmente, e i 4 pulcini nati sono stati anch'essi lasciati allevare naturalmente. In questo periodo in cui i Barbagianni devono allevare i pulli, però, la rata alimentare è stata aumentata: 3 topolini, 1 quaglia e mezza, o 6 pulcini. In questo modo il cibo per i genitori e i pulli era sempre abbondante e questa aumentata rata alimentare ha indotto la femmina a ri-deporre naturalmente una seconda covata (non covata di sostituzione), e questo si è ripetuto anche per la terza covata (avvenuta in settembre); questa deposizione di covate multiple naturali è normale per il Barbagianni e avviene saltuariamente anche in natura quando i roditori sono molto abbondanti. La media di uova deposte per covata è di 5,3. Dunque, aumentando la rata alimentare nel periodo riproduttivo si stimola la femmina a deporre una ulteriore covata. I pulli della seconda e terza covata sono stati allevati in parte a mano mentre alcuni sono stati lasciati ai genitori fino allo svezzamento. Per l'allevamento a mano si è usata un misto di carne di quaglia e topo finemente macinata; la carne veniva preparata fresca ogni giorno e i pulli venivano imbeccati circa 5-6 volte al giorno durante le prime 2 settimane di età. Nelle settimane successive, man mano che crescevano il numero di alimentazioni diminuiva anche se i bocconi si facevano più consistenti, infatti la carne macinata è stata sostituita da pezzettini di carne di quaglia o di pulcino (semplicemente tagliati a tocchetti di circa 1 x 2 cm con delle forbici). I Barbagianni, come tutte le altre specie di rapaci notturni, rigurgitano i residui di cibo indigeriti (ossa, peli, penne) sottoforma di borre; i piccoli barbagianni possono iniziare a rigettare minuscole borre già a partire dai loro primi giorni di vita. Nelle prime settimane i pulcini inoltre hanno anche bisogno di calore artificiale, sono stati dunque tenuti in una cesta con dei panni vecchi morbidi e caldi,che venivano buttati e cambiati periodicamente, e sopra la cesta è stata collocata una lampada all'Infrarosso, che produce calore ma non luce (facilmente reperibile nei negozi di elettronica, nei fornitori di attrezzature per allevamento di pollame o nei negozi per animali ben forniti). A questo proposito vorrei raccomandare di non "cuocere" i pulli, cioè di non esagerare con il calore: la soluzione migliore è quella di collocare la lampada a circa 30 cm di altezza dal contenitore ma non al centro del contenitore bensì puntandola solo verso un lato, i pulli in questo modo, spostandosi all'interno del contenitore possono scegliere la il punto con la temperatura che gli è più congeniale. I pulli di Barbagianni possono iniziare a mangiare da soli già a due settimane di età, per cui veniva lasciata loro una piccola ciotolina con qualche pezzettino di carne sempre a disposizione. I giovani inizieranno a fare i primi voli già a partire dalle prime 6-8 settimane di età. I Barbagianni odiano la luce eccessiva sia da piccoli che da adulti, dunque tanto la voliera quanto il nido devono essere poco illuminati (e per questo si fa molto uso della copertura in cannizzata) inoltre il nido deve essere collocato in posizione nascosta e deve essere della tipologia “a scatola” completamente chiusa, così da garantire un ambiente buio ai rapaci..

 

 

Fig. 59: Coppia di Barbagianni in voliera da riproduzione.

 

 

 

Fig. 60: Pullo di Barbagianni (Tyto alba) nato in cattività 17 giorni di età.

 

 

 

Fig. 61: Pulcini di Barbagianni pochi giorni dopo la schiusa.

 

 

 

 

Fig. 62: Giovani di barbagianni dati dalla prima covata di una coppia.

 

 

 

 

Riproduzione in cattività del Gufo reale europeo (Bubo bubo)

 

 

Sebbene sia molto facile (generalmente il 90% dei tentativi ha successo) la riproduzione in cattività dei Gufi reali europei non è economicamente molto conveniente: sebbene il costo iniziale della coppia di riproduttori possa essere esiguo (dalle 800 alle 1000 euro per coppia), bisogna tenere in conto anche delle spese per la realizzazione della grande e robusta voliera che li dovrà alloggiare (dalle 300 alle 800 euro) e delle spese di mantenimento alimentare, igienico e veterinario della coppia per i primi tre anni (poichè la maturità sessuale viene raggiunta a circa 2 anni di età e dunque si potrà avere la maggior probabilità di riproduzione a circa 3 anni), e, considerato che si tratta di rapaci di enormi dimensioni, il consumo alimentare giornaliero sarà piuttosto elevato. Una coppia in cattività di Gufo Reale Europeo (GRE) ha un bisogno alimentare giornaliero approssimativo di 4 quaglie, o 4 grossi topi o 2 ratti o 8-10 pulcini. La regola e i concetti generali sono sempre gli stessi: fornire una quantità di cibo tale che il giorno successivo ne resti sempre un pò sulla mangiatoia, aumentare le dosi giornaliere quando il clima diventa particolarmente rigido, quando la coppia sta allevando naturalmente dei pulli e quando si vuole aumentare il numero di uova deposte o il numero di covate. La voliera può avere una dimensione minima di 3 x 2 x 2(h) mt ma, se ne avete la possibilità, optate per una voliera di dimensioni maggiori, poichè le probabilità di riproduzione aumenteranno notevolmente; le dimensioni consigliate sono di 3 x 4 x 2,5(h) mt o una base di 4 x 4 mt e come altezza anche arrivare a 3 mt non fa sicuramente male. I GRE non hanno particolari esigenze climatiche, sono specie paleartiche bene adattate ai nostri climi e soprattutto hanno una grossa massa corporea, che gli permette di resistere bene anche ai climi più rigidi (purchè supportati da una buona alimentazione). Ambiente interno della voliera: posatoi a ramo, di grosso diametro (circa 5-8 cm) o posatoi lineari coperti da tappetino artificiale, solito bagnetto, copertura di 3 pareti con cannizzata o pannelli di legno o metallo, e copertura parziale del tetto con onduline per offrire riparo nelle giornate piovose e/o ventose. Il nido può essere realizzato sia a piattaforma sia a terra, con le modalità descritte nella sezione dedicata ai nidi in questo cd Il fotoperiodo sarà uguale al fotoperiodo naturale (si legga la sezione dedicata alla biologia di questa specie) e così anche i parametri riproduttivi (numero di uova, numero di covate ecc...) a meno che non si operino delle manipolazioni artificiali. Conosco diversi allevatori che ogni anno usano la tecnica della doppia covata (covata sostitutiva) riuscendo ad ottenere fino a 7-9 pulli da ogni coppia. L'incubazione artificiale delle uova di GRE non è difficile in quanto si tratta di grosse uova e quindi piuttosto resistenti a sbalzi di temperatura (hanno una elevata capacità termica) e non richiedono trattamenti particolari per l'incubazione artificiale, si seguirà dunque il protocollo standard descritto nella sezione apposita di questo manuale. Anche l'allevamento dei pulcini non è problematico, per gli stessi motivi, e può essere tranquillamente seguito il protocollo standard descritto precedentemente nel cd. I pulli di GRE saranno già termicamente indipendenti a 3 settimane di età circa e inizieranno a mangiare da soli più o meno a 3-4 settimane di età. Compiranno i primi salti e svolazzi a 7-8 settimane di età quando il loro piumaggio (soprattutto sulla testa) non sarà ancora completo.

 

 

 

Fig. 63: Coppia di Gufi reali nel nido in voliera da riproduzione.

 

 

Fig. 64: Un’altra coppia di Gufi reali in voliera da riproduzione. Notare il nido della tipologia semi-aperta, con posatoio a tronco naturale sul bordo esterno.

 

 

 

Fig. 65: Gufo reale in voliera con arricchimento vegetale.

 

 

 

Fig. 66: Questa femmina di Gufo reale europeo alleva naturalmente i suoi pulli.

   

 

Fig. 67: Gufo reale europeo sul bordo del nido artificiale a terra.

 

  

Fig. 68: Femmina di Gufo reale in cova naturale.

 

 

 

Fig. 69: Allevamento artificiale di un pullus di Gufo reale europeo di pochi giorni di vita.

 

 

Fig. 70: Pulli di Gufo reale Europeo di 5 settimane di età. A questa età sono già in grado di camminare da soli e amano esplorare il territorio circostante dando sfogo alla loro curiosità. Questo è il momento migliore per socializzarli con l’uomo e abituarli a stare fuori all’aperto totalmente liberi.

 

 

 

Testi e foto © by Hyerax (hyerax@gmail.com) e www.falconeria.info

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