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							L'addestramento dei rapaci diurni può essere 
							classificato in diverse tipologie a seconda del tipo 
							di falconeria che si vuole praticare:  
							
							1) Addestramento alla caccia (falconeria classica) 
							
							2) Addestramento al logoro (falconeria alternativa) 
							
							3) Addestramento professionale al Bird-control 
							
							4) Addestramento per spettacoli.  
							
							Le basi e i principi generali di tutte queste 
							tipologie sono gli stessi, quello che cambia  è la 
							parte finale dell'addestramento, che sarà la 
							"specializzazione". Dunque l'addestramento di un 
							rapace può essere suddiviso in due grandi fasi:
							 
							
							A) Addestramento di base 
							
							B) Addestramento di specializzazione 
							
							L'addestramento di base consiste a sua volta in 
							varie fasi oppure può essere suddiviso in funzione 
							degli obiettivi che si prefigge 
							
							  
							
							Obiettivi: 
							
							  
							
							A) Ammansimento e conoscenza del pugno 
							
							B) Condizionamento al pugno 
							
							C) Condizionamento al fischio 
							
							D) Addestramento al logoro 
							
							E) Fitness, muscolatura e preparazione tecnica del 
							rapace 
							
							  
							
							  
							
							Fasi: 
							
							  
							
							A) Ammansimento  e conoscenza del pugno 
							
							B) Condizionamento al fischietto 
							
							C) Addestramento al pugno in indoor (cioè in 
							ambiente interno, chiuso) 
							
							D) Addestramento al logoro in indoor 
							
							E) Esercizi al pugno in filagna in outdoor (cioè in 
							ambiente esterno, all'aperto) 
							
							F) Esercizi al logoro in filagna in outdoor 
							
							G) Esercizi al pugno in libertà 
							
							H) Esercizi al logoro in libertà 
							
							F) Fitness, muscolatura e preparazione tecnica del 
							rapace 
							
							  
							
							L'addestramento sarà lo strumento attraverso 
							il quale otterremo il nostro risultato e cioè i voli 
							liberi (caccia, voli al logoro, controllo di uccelli 
							nocivi o spettacoli), mentre l'allenamento 
							(fitness e muscolatura) sarà il passaggio 
							successivo all'addestramento: servirà per mantenere 
							freschi nella mente gli esercizi al rapace, servirà 
							per fargli fare esperienza (fondamentale) e servirà 
							per muscolarlo bene e fargli guadagnare una buona 
							fitness. Infine, un ultimo concetto: è ovvio che 
							addestramento, voli liberi e allenamento sono i 
							nostri obiettivi, ma la falconeria non è solo 
							questo! Tutta una serie di altre tecniche, pratiche 
							e gesti circonderà queste fasi attive, bisognerà 
							alloggiare l'animale, alimentarlo, curarlo, 
							mantenerlo in buona salute fisica e psichica. Tutti 
							questi argomenti verranno sinteticamente affrontati 
							nelle pagine successive. 
							
							 Riassumendo, le componenti dell'addestramento di 
							base di un rapace sono: 
							
							1) Non avere paura del falconiere: 
							questo si ottiene con la fase di "ammansimento" del 
							rapace (che per gli imprintati sarà praticamente 
							automatica) ed è fondamentale perchè permetterà al 
							falconiere di recuperare il rapace dopo una cattura 
							o di recuperarlo dopo il fallimento di una cattura. 
							Quando un Astore insegue e cattura un fagiano il 
							falconiere dovrà potersi avvicinare al rapace e 
							recuperarlo (oltre che recuperare la preda) senza 
							che questo si spaventi e voli via (come farebbe un 
							rapace selvatico). 
							
							2) Venire al pugno e al logoro: 
							questo passaggio è fondamentale per recuperare il 
							rapace quando fallisce una preda. Infatti buona 
							parte dei voli degli attacchi che il rapace farà 
							andranno a vuoto, a questo punto l'uccello potrà 
							continuare a volare (se è un Falco d'alto volo) o 
							poggiarsi da qualche parte, ed in questo momento è 
							fondamentale l'addestramento al pugno e al logoro 
							per richiamarlo e recuperarlo. 
							
							3) Fare esperienza nelle tecniche di volo e di 
							caccia: 
							i rapaci sanno già volare e cacciare per istinto, o, 
							meglio, hanno un istinto naturale a farlo ma, 
							ovviamente, hanno bisogno di perfezionare al meglio 
							le loro tecniche, di fare esperienza. Un giovane 
							falco appena involatosi dal nido, saprà volare a 
							malapena, non sarà ancora in grado di controllare al 
							meglio la propria aerodinamica, le ali e le tecniche 
							di atterraggio, non saprà gestire il vento e le 
							correnti termiche, ma se si osserva un giovane falco 
							dopo 3 mesi dall'involo, si potrà notare che le sue 
							capacità di volo sono nettamente migliorate, adesso 
							il rapace riesce a volare in qualsiasi condizione di 
							tempo, ha già esperienza nelle picchiate e nelle 
							virate, saprà gestire il vento e le correnti 
							termiche a proprio favore e così via. Lo stesso 
							dicasi per le tecniche di caccia: un giovane rapace 
							alla vista della sua prima preda non saprà 
							probabilmente neanche da che parte prenderla, un 
							rapace adulto, quindi con una esperienza di gran 
							lunga maggiore, conoscerà minuziosamente le tattiche 
							di attacco e cattura, sarà in grado di valutare con 
							una certa precisione se una preda è attaccabile o se 
							non ne vale la pena, saprà in che modo dovrà 
							agganciarla e con quale tattica in funzione del tipo 
							di preda, della sua posizione rispetto a lui, della 
							sua velocità ecc. E' dunque fondamentale che il 
							falconiere consenta al rapace di fare esperienza, il 
							rapace deve plasmare con l'esperienza quelle 
							"istruzioni genetiche per il volo e per la caccia" 
							scritte (in maniera molto sintetica) nel suo DNA di 
							uccello (e dunque volatore) predatore. Il falconiere 
							non deve (e comunque non potrebbe!!!) insegnare al 
							rapace a volare o a cacciare, il rapace impara da 
							solo, sbagliando e facendo tentativi, sarà tutto 
							automatico, l'importante è che il rapace ne abbia la 
							possibilità e questo dipende dall'esperienza che il 
							falconiere gli permetterà di fare. 
							
							  
							
							  
								
									
										| 
										
										Barbagianni durante l’addestramento in 
										filagna |  
							
							  
							
							La procedura di base per addestrare un rapace 
							richiederebbe molto più spazio per essere descritta 
							nei dettagli, le varianti e i problemi che si 
							possono incontrare sono numerosi e un testo 
							sintetico non è in grado di affrontarli tutti. In 
							linea generale comunque l'addestramento di un rapace 
							si basa su alcuni principi etologici e fisiologici 
							che vengono brevemente descritti di seguito: 
							
							  
							
							1) Imprintig: 
							L'imprinting è per definizione quel processo 
							attraverso il quale un animale memorizza quasi in 
							maniera indelebile tutto ciò che lo circonda a 
							partire da quando apre gli occhi dopo la nascita e 
							per un periodo variabile nella durata da specie a 
							specie. In realtà questa definizione è troppo 
							vecchia e gli ultimi studi stanno dimostrando che la 
							durata dell'imprinting si allunga fino a quasi tutta 
							la vita dell'animale e che esso è anche reversibile. 
							Sicuramente in giovane età un animale è molto più 
							portato a "legarsi" alle persone e dunque la prima 
							fase di addestramento (ammansimento) può essere 
							praticamene saltata se si parte con un rapace 
							giovane. 
							
							2) Assuefazione: 
							Si parla di adattamento, assuefazione o "abituazione" 
							quando, alla presenza costante di uno stimolo, non 
							si ha più risposta. Con un esempio si capirà meglio: 
							se avete appena ricevuto il vostro falco e lo 
							mettete sul pugno, probabilmente se cercherete di 
							accarezzarlo lui avrà paura e cercherà di beccarvi; 
							ma se ripeterete costantemente questo stimolo tutti 
							i giorni, pian piano, il rapace si abituerà allo 
							stimolo e non reagirà più, anche perchè ha capito 
							che quella mano che vuole accarezzarlo non 
							rappresenta un pericolo. Questo processo di 
							adattamento agisce esponendo il rapace stimoli così 
							continui e costanti che l'animale cessa di 
							rispondere a essi. 
							
							3) Condizionamento: 
							Il condizionamento psicologico è lo strumento più 
							potente che il falconiere solitamente utilizza per 
							addestrare un rapace. Il principio del 
							condizionamento si basa sul concetto di "premio" e 
							di "collegamento". Fu l'etologo Pavlov a studiare 
							per primo questo fenomeno partendo da un semplice 
							esperimento: ogni volta che il cane aveva fame e lui 
							gli forniva del cibo, emetteva un fischio 
							particolare, nel cane, col tempo, si era creata una 
							"associazione" tra il fischio ed il cibo, per cui se 
							il cane udiva il fischio, in lui iniziava una 
							reazione di salivazione. Su questo esperimento di 
							Pavolv si basa per esempio il condizionamento dei 
							rapaci al fischietto. Facciamo un altro esempio: per 
							ottenere un salto sul pugno, metteremo del cibo 
							(stimolo) sul nostro pugno ed inviteremo il rapace a 
							saltarvi sopra avvicinandoci a lui, facendogli 
							chiaramente vedere il bocconcino sul pugno, magari 
							facendogli dare qualche beccata; una volta che il 
							rapace ha compiuto il primo salto sul pugno, saranno 
							avvenute due cose 1) il rapace ha "collegato" che 
							saltando sul pugno avrà del cibo  e 2) il rapace ha 
							capito che per avere il suo premio (cibo) dovrà 
							saltare sul pugno.  
							
							4)  Fisiologia alimentare: 
							il fulcro su cui lavora il falconiere per incitare 
							il rapace a saltare sul pugno o a ritornare quando 
							viene richiamato ma anche ad attaccare una preda 
							(vera o simulata) durante i voli liberi è la fame. 
							Ogni animale ha dei cicli fisiologici che alternano 
							la sensazione di fame che viene percepita molte ore 
							dopo aver assunto un pasto alla sensazione di 
							sazietà che viene percepita subito dopo aver 
							mangiato. Il falconiere sfrutta questi cicli 
							fisiologici per incitare il falco durante 
							l'addestramento a volare sul pugno o sul logoro 
							quando viene richiamato. Per incoraggiare il rapace 
							ad eseguire gli esercizi di salto sul pugno si 
							sfrutta il momento in cui esso ha fame (cioè, nel 
							ciclo fisiologico, il momento in cui il rapace ha 
							completamente digerito l'ultimo pasto e il suo 
							organismo richiede nuovamente del cibo). Il processo 
							di addestramento è molto graduale: si parte 
							abituando il rapace a mangiare il cibo sul pugno, si 
							prosegue facendogli compiere dei saltelli da 
							brevissima distanza sul pugno per avere il cibo e 
							col tempo si allunga la distanza dei salti al pugno 
							fino anche a svariate centinaia di metri. La 
							gestione alimentare dei rapaci e del loro peso 
							svolge dunque un ruolo fondamentale nel loro 
							addestramento ed è la fase in cui il neofalconiere 
							può fare degli errori che possono danneggiare il 
							falco oppure possono provocarne la fuga durante i 
							voli liberi. Il rapace deve essere pesato 
							quotidianamente, anche due o tre volte al giorno, ed 
							il suo peso deve essere registrato su un apposito 
							diario (il "diario del falconiere"); attraverso il 
							controllo del peso il falconiere capirà quando il 
							rapace è grasso, quando è in buona forma fisica e 
							quando sarà troppo magro, individuerà il "peso di 
							volo" cioè il peso al quale il rapace offre le 
							migliori performance di volo e di caccia mantenendo 
							un buon margine di sicurezza che ne garantisce il 
							ritorno se richiamato. Quando si inizia ad 
							addestrare un rapace dunque, la prima cosa da fare è 
							pesarlo; se il rapace fino a quel momento è stato 
							alimentato "ad libitum" cioè ha sempre mangiato 
							abbondantemente, sicuramente esso si troverà nel suo 
							peso massimo (grasso); il falconiere userà questo 
							peso come riferimento per la gestione successiva; a 
							questo punto verrà ridotta la razione alimentare, a 
							piccoli passi e, di conseguenza, nel giro di qualche 
							giorno, anche il peso del rapace inizierà a ridursi 
							ed il suo livello di fame sarà leggermente maggiore. 
							A questo punto si può iniziare a tentare di 
							insegnare il primo semplice esercizio al rapace: il 
							salto sul pugno; se dopo i primi tentativi il rapace 
							non risponde bene, si abbasserà ulteriormente il suo 
							peso e si riproverà il giorno dopo. E' importante 
							agire con molta calma e pazienza, e non abbassare 
							repentinamente il peso del rapace. La regola 
							generale dice che il peso ideale per 
							l'addestramento, il volo libero e la caccia, è di 
							circa il 10-15 % inferiore al peso "grasso" (cioè 
							quello massimo) del rapace. I pesi di volo non sono 
							universali ma cambiano da specie a specie, da 
							individuo a individuo e anche da stagione a stagione 
							e da anno in anno.  
							
							L'addestramento di un rapace avviene dunque in 
							maniera graduale: per prima cosa bisogna ammansire 
							il rapace, abituandolo a stare sul pugno, mangiare 
							sul pugno, farsi incappucciare e toccare e non avere 
							paura del falconiere. Successivamente, usando la 
							gestione della fame e il condizionamento si insegna 
							al rapace a saltare sul pugno, da distanze via via 
							maggiori in un ambiente chiuso e contemporaneamente 
							lo si condiziona anche al fischietto (ogni volta che 
							si richiama il rapace sul pugno offrendogli del cibo 
							il falconiere fischia col fischietto per fare 
							associare questo suono al cibo nella mente del 
							rapace). Dopo gli addestramenti in locale chiuso 
							(indoor) si passa all'addestramento all'aperto, 
							ripetendo sempre gli esercizi di richiamo al pugno e 
							fischietto, ed utilizzando la filagna così da 
							evitare fughe. Sempre usando la filagna si addestra 
							il rapace anche al logoro. Quando il rapace imparerà 
							a venire al pugno e al logoro in filagna da distanze 
							molto elevate, sarà pronto per fare i primi voli 
							completamente libero. A questo punto l'addestramento 
							di base è terminato e si passerà all'addestramento 
							di specializzazione. 
							
							Nella falconeria classica, il volo di 
							specializzazione consiste nell'addestrare il rapace 
							alla caccia; in questo caso il falconiere imita ciò 
							che avviene normalmente in natura, cioè abitua il 
							rapace gradualmente alla predazione, dapprima 
							fornendogli prede intere morte, successivamente 
							offrendogli prede vive ma in voliera (quindi 
							facilitando il rapace) e quindi offrendogli prede 
							vive in libertà. Questo è quanto avviene anche in 
							natura, infatti, per esempio, i falchi pellegrini 
							dapprima nutrono i loro pulcini con pezzetti di 
							carne delle prede, successivamente forniscono loro 
							prede intere appena uccise, quindi li addestrano 
							lanciando loro prede appena ferite ed infine li 
							abituano a cacciare prede in piena libertà. 
							
							   
							
							  
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